16-04-2021
JARL
"Hyperacusis"
(Zoharum)
Time: CD (44:08)
Rating : 7.5
Già noto per i suoi gruppi rumoristici IRM e Skin Area, Erik Jarl ha intrapreso una carriera solista ormai ventennale costellata di produzioni sicuramente più soft, ma profondamente aderenti al ramo sperimentale. Non fa eccezione questo "Hyperacusis", album composto da due lunghe tracce ben commentate dai due sottotitoli "Frequency Colour First Degree" e "Second Degree". Si tratta di linee droniche pulsanti su cui si innescano moti tonali ondulatori e all'occorrenza ulteriori movimenti audio, sempre strutturati in passaggi circolari in oscillazione perpetua. Le differenze tra i due pezzi riguardano solo la scelta dei toni usati, mentre l'architettura di fondo rimane invariata nel suo minimalismo compositivo. Il tutto trasmette un senso di ipnosi indotta, ripercorrendo gli effetti - tra gli altri - di alcuni lavori dei Coil, da "Time Machines" a "Constant Shallowness", in una sperimentazione che se in passato poteva necessitare di spiegazioni a supporto, tanto era distante dai canoni degli ascoltatori, ora appare assorbita in uno status ben noto a tutti. L'utilizzo di mezzi "esogeni" per entrare al meglio nello spirito dell'opera era cosa già consigliata da altri artisti al fine di aumentare gli effetti ipnotici dei suoni. Al di là di ciò, un lavoro di grande qualità e fortemente incisivo, indirizzato ad un pubblico esperto. Edito sia in CD (250 copie, sembra già finite sold-out) che in vinile (100 copie).
Michele Viali
https://www.facebook.com/Jarl.main