01-04-2021
YASNAÏA
"Oniro"
(Zoharum)
Time: CD 1 (73:48); CD 2 (53:15)
Rating : 7.5
La polacca Zoharum ha sempre avuto grande attenzione per le ristampe di materiale di spessore ormai introvabile, e in questa sua opera ha ridato lustro a diversi titoli degli Hybryds, collettivo belga che sin dagli anni '80 ha rappresentato un punto fermo nello sperimentalismo rituale a trazione industriale. Di quella storica formazione ha fatto parte, sino al 2000, anche la vocalist Leen Smets, che nel 1996 si imbarcò nell'avventura solista Yasnaïa, realizzando l'album "Oniro" - al quale seguirono solo un paio di 7" nel '97 - per l'indimenticata e fondamentale World Serpent. Ora la Zoharum rispolvera quell'unico album, riproponendolo assieme ad un secondo CD contenente un live registrato al Wolfsmond di Monaco (Germania) nel 1997, due tracce riprese dai 7" ed un brano inedito, il tutto racchiuso nelle 500 copie del massiccio digipack a sei pannelli. "Oniro" viveva di ambientazioni dal fascino antico e rituale sulle quali si posavano i vocalizzi eterei di Leen, ma anche di percussioni dal gusto tribale, synth analogici, samples stranianti, sonorizzazioni desertiche, rumori para-ritmici e derive industriali, per una formula non così lontana dalle manovre degli Hybryds che fa piacere riscoprire a 25 anni di distanza. Di sicuro interesse l'inclusione del live, che accentua il carattere rituale del suono in una veste quasi cerimoniale, senza tralasciare i contorni industriali di una creazione volta ad incanalare determinate energie per raggiungere dimensioni altre e stati di coscienza superiori. Bene anche il recupero delle tracce contenute nei due 7": l'ossessiva danza/invocazione "Cold Moon Over Black Waters" (dallo split con gli Hybryds, uscito per una divisione della Spectre) e l'austera e minacciosa "Yakul" (da "Onokoro", pubblicato dalla Ant-Zen, dal quale non è però stata ripescata la title-track, nonostante vi fosse ampio spazio per includerla), mentre l'inedito "Tattwa" vive della sovrapposizione di cori dal taglio liturgico. Un'ottima opportunità per riscoprire un tassello di pregio di un'epoca che ha segnato profondamente determinate correnti stilistiche, arricchito da materiale inedito che non potrà non far gola ai più attenti collezionisti.
Roberto Alessandro Filippozzi