01-02-2020
OFFICINE SCHWARTZ
"L'Opificio"
(Fonoarte/Luce Sia/Again Records)
Time: CD (76:18)
Rating : 7
Dopo la ristampa della colonna sonora di "Remanium Dentaurum", arricchita da pezzi live e dai primi singoli del gruppo, avvenuta 4 anni fa, il trittico di etichette Fonoarte, Luce Sia e Again Records rispolvera, fissandolo per la prima volta su digitale, altro materiale delle Officine Schwartz, e per la precisione "Carica!", 12" datato 1990, "L'Opificio", LP del 1991, più tre pezzi estratti da compilation. La parte del leone la fanno i quattro pezzi di "Carica!", forse la release più accattivante e varia dell'ensemble bergamasco, ove in particolare l'omonimo pezzo d'avvio gode di un martellante andamento industriale che sa coniugare benissimo influenze wave e sentori industrial in stile Test Dept e Pankow, nonché una certa verve nazional-popolare. È proprio quest'ultimo aspetto a farsi sentire nei tre pezzi seguenti, unito a toni cantautoriali, echi jazzati ed afflati che rimandano a schemi recitativi molto frequentati da progetti italiani coevi e successivi (Offlaga Discopax). Il seguente "L'Opificio" piega invece su un intimismo che mescola folklore locale e balera a una sorta di suono narrativo, quasi una soundtrack per un album percorso da un concept chiaro e netto. Incursioni semi-sinfoniche, ritmiche paramilitari e forti impulsi teatrali e scenici rendono denso un lavoro che in parte tocca la semplicità efficace dei CCCP, vivendola però con un tocco tematico ed espressivo (evidente anche dalla collaborazione col fumettista Andrea Chiesi, che illustra l'interno del disco) a volte sin troppo impegnativo con le sue tante metafore e allusioni, certamente da leggere con gli occhi di urgenze comunicative forse ormai perdute per sempre. I pezzi conclusivi mantengono la riflessività dell'LP, quasi ne fossero una naturale prosecuzione. Eccezionale la resa audio potente e scintillante (il tutto è ottimamente rimasterizzato), capace di superare i limiti del suono vinilico di 30 anni fa. Recupero fondamentale per i fans di questa band.
Michele Viali
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