06-06-2018
CORDE OBLIQUE
"Back Through The Liquid Mirror"
(Dark Vinyl Records)
Time: CD (53:38)
Rating : 7.5
C'è stato un tempo in cui i cosiddetti 'live in studio' erano meno rari, sollevando spesso polemiche circa la loro effettiva utilità, oltre che su determinate modalità realizzative. Un tipo di pubblicazione oggi assai poco diffusa, vuoi per le moderne tecnologie in grado di catturare meglio la resa audio in un regolare concerto, vuoi per tante altre ragioni, ma che nelle intenzioni dei Corde Oblique di Riccardo Prencipe trova una valida ragion d'essere: quella di riprendere undici brani fra i più amati dai sei album realizzati in precedenza (in verità solo da cinque di essi, giacché non figurano estratti dal debut del 2005 "Respiri"), ri-registrandoli al fine di catturare l'energia della loro resa on stage, ma con l'alta qualità di una sessione in studio. Il combo partenopeo si è dunque chiuso negli Splash Studios di Napoli per queste registrazioni in presa diretta, in cui le tracce selezionate sono state catturate con la classica formazione a sei che vede Riccardo - responsabile di tutte le parti di chitarra e principale autore dei brani - affiancato dalla voce di Annalisa Madonna, dal basso di Umberto Lepore, dalla batteria di Alessio Sica e dalle abilità di sodali di lunga data come i ben noti Edo Notarloberti (violino) e Luigi Rubino (piano), entrambi membri di un'altra eccellenza nazionale come gli Ashram. Un'esigenza senza dubbio nata in seno alla regolare attività live (che ha portato i Nostri finanche in Cina), durante la quale Riccardo e i suoi hanno potuto constatare quanto certi brani acquisissero in potenza e dinamismo rispetto alle versioni da studio, decidendo quindi di riversarli su supporto fisico col medesimo vigore nella prima uscita di Corde Oblique per la tedesca Dark Vinyl. Obiettivo pienamente conseguito, poiché tutti gli estratti suonano effettivamente sia più potenti che più dinamici - oltre che intensi - rispetto alle versioni originarie, sia che si tratti di quei frangenti in cui il folk mediterraneo e progressivo dei Nostri s'infiamma col tipico calore campano ("Arpe Di Vento", "Venti Di Sale" etc.), sia quando i toni divengono più dolci e passionali ("Le Pietre di Napoli", "Blubosforo"). Sulle ali di abilità indiscutibili, le prove dei singoli emergono tutte con forza, sia nei brani cantati grazie al caloroso trasporto di Annalisa, sia nei pezzi strumentali come "Papavero E Memoria" o "Suono Su Tela", nei quali la band sa mettere pienamente al servizio delle emozioni la propria mirabile tecnica. In scaletta trovano spazio anche due cover da sempre molto apprezzate fra gli estimatori del combo, ossia "Flying" degli Anathema, resa con toccante intensità, e "Kaiowas" dei Sepultura, che chiude i giochi col suo impeto percussivo, ma il vero picco del dischetto è senza dubbio "Averno", gioiello in grado di spaziare agilmente fra tempi ed atmosfere con grande forza e pathos. I più puntigliosi potrebbero muovere obiezioni circa la mancanza di questo o quell'altro brano, come sempre avviene in occasioni simili, ma a prescindere da ciò, "Back Through The Liquid Mirror" - racchiuso in un pregevole digifile a sei pannelli - è da considerarsi un'operazione ampiamente riuscita che, senza dubbio, saprà regalare emozioni forti sia a chi già conosceva ed apprezzava queste canzoni nelle versioni originarie, sia agli eventuali novizi.
Roberto Alessandro Filippozzi