10-05-2018
THE TAPES
"Time Out Of Joint"
(Luce Sia)
Time: MC (34:00); CDr (37:17)
Rating : 7.5
Ristampa rimanipolata e rimasterizzata dell'ultimo lavoro del duo The Tapes, uscito originariamente in CDr nel 1993. I fratelli Drago mostrano in tale frangente un'evoluzione che li allontana dal classico suono minimal-synth dei primi lavori, debitore - sebbene con gusto e personalità - della scena wave imperante negli anni '80. "Time Out Of Joint" si accosta infatti maggiormente alle derive sperimentali post-industriali già con l'intro "Time Zone I", dove basi lineari si intrecciano a rumori campionati; echi minimal permangono nella successiva "Berlin 89", per poi prendere direzioni decisamente martellanti unite a campionamenti filmici e ad andamenti pulsanti che guardano anche ad un passato più remoto ("Sogni"). La seconda parte del lavoro appare più omogenea e le basi si fanno uniformi e sincopate, nonché particolarmente possenti: ciò sviluppa un'aura ossessiva e ipnotica, in cui si intravedono echi esotici ("Il Tempio") che danno un andamento mantrico. L'uso anomalo del sax rende il tutto straniante e visionario, scollegato da ogni riferimento artistico precedente e fortemente caleidoscopico: un mood che si va a spegnere ottimamente con una curiosa nenia finale ("Notturno"). Forse in assoluto l'opera maggiormente disturbante e psicologica del duo italiano, "Time Out Of Joint" dimostra a distanza di anni la capacità di manipolare suoni e rumori, per sviluppare un discorso personale senza dover rimanere ancorati a schemi precisi e catalogabili. Edito solo su nastro in una tiratura di 60 copie, ma disponibile anche in un'edizione ultralimitata in pochette simil-pelle contenente una card, un tubo metallico con un nastro disfatto e un mini-CDr aggiuntivo con due tracce video realizzate per l'installazione "Entropismi" del 1990. I brani video mostrano ancor di più l'effetto caleidoscopico e vagamente lisergico di questo periodo artistico, con toni minimali e disturbanti da cui trasuda - ancora una voltac- l'immagine di una società in bilico e in trasformazione. Grande raffinatezza formale e artistica, ad ennesima testimonianza di un progetto senza eguali.
Michele Viali
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