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Room 108

21-10-2017

CORDIS CINCTI SERPENTE

"Cenobitorium"

Cover CORDIS CINCTI SERPENTE

(Industrial Ölocaust Recordings)

Time: MC (46:21)

Rating : 6.5

Il progetto di vecchia scuola Cordis Cincti Serpente dà un seguito al rientro sulle scene datato ad appena un anno fa col doppio nastro "Noo Yuggoth". Questo "Cenobitorium" consta di tre lunghe tracce che si riagganciano sia alla tradizione ambient più cupa, sia a certi suoni filmici destinati a pellicole orrorifiche. Il tema trattato ci rimanda ad un isolazionismo riflessivo tipico del cenobitismo, ma anche a certa letteratura di genere con particolare riferimento all'autore anglosassone Clive Barker. Sta di fatto che Adrian Marcado (titolare del progetto) riprende schemi noti per dare forma ad atmosfere inquietanti sul cui sfondo si materializzano immagini bestiali, luoghi solitari, cripte dimenticate dal tempo. L'avvio è un mix attento e curato di sussurri, rintocchi di campane, urla, grugniti suini e rari drones tesi e sordi, con marcata insistenza sui rumori reali piuttosto che sui toni elettronici. Un'aura di mistero e attesa pervade il brano successivo, sempre basato su rumori quotidiani e sinistri ma forte di una struttura più complessa in cui moti tonali ondulatori si alternano ad accensioni sonore e ralenti soffusi. La lunghissima chiusa di oltre 20 minuti si risolve nella reiterazione di pochi elementi: più minimale dei pezzi precedenti, sfuma in fondali notturni con riferimenti ad atti animaleschi che si consumano sorretti da un flusso audio lieve e austero. Farraginoso ad un ascolto diretto e continuo, soprattutto nelle fasi conclusive, più insistenti e ripetitive, l'album trova probabilmente la sua riuscita migliore in accostamento ad immagini e situazioni ad hoc che ne sappiano valorizzare al meglio i suggerimenti ambientali, tipici già di certe soundtrack oscure. Spunti interessanti emergono tra ripetizioni eccessivamente schematiche. Edito solo in cassetta in un'edizione ristretta ad appena 23 copie numerate.

Michele Viali

 

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