13-10-2017
SUDARIA
"Lucid Nightmare"
(Frozen Light)
Time: CD (71:12)
Rating : 5
"Lucid Nightmare" è uno dei due lavori che segnano, nel 2017, l'avvio del progetto spagnolo Sudaria, gestito da Miguel Souto, musicista che presenta chiare ascendenze black metal. Gli otto brani del disco godono di una certa varietà di soluzioni, sempre percorse da un approccio compositivo minimale e da un audio rozzo e lo-fi, come da protocollo black. La matrice ambientale e cupa si fa sentire in generale con drones e synth torbidi, oltre a una serie di rumori e clangori di chiara marca dark ambient collocati sempre su strutture lineari e fortemente ossessive. La cappa asfissiante ha sussulti inaspettati nell'intreccio disarmonico di violini della title-track e con le note squassanti di organo che accompagnano i grugniti di "Abhorrent Breeding", in un'aura da film horror anni '70. Il resto mira costantemente alla creazione di atmosfere nere, sfruttando certe soluzioni dungeon synth di gusto nordico ("Pale Old Gods") e cacofonie analogiche sempre condite con minimalismi tonali e rantoli ("Shapeless Flame"), ma quel che soprattutto emerge sulla distanza è la vena black metal, che si fa largo con riff elettrificati e raddoppiati in impianti sonori lenti e soffusi ("Age Of Vice") e percussioni rozze unite a melodie gelide ("Abortion"). Per non farci mancare nulla, a fine album viene collocata una ghost-track registrata in condizioni estremamente precarie e consistente in un misero arpeggio armonico. Non malvagie alcune soluzioni, ma nel complesso si fa largo una derivatività a tratti eccessiva e non sempre dotata di un tocco d'ispirazione; anche sul piano tematico non si va oltre velate critiche misantrope e antisociali e alcuni riferimenti all'oscurità e al paganesimo. La lunghezza di brani, strutturati sempre su giri ripetitivi, non aiuta a metabolizzare un lavoro che probabilmente attirerà solo i patiti delle varianti ambientali del black. Confezionato in un digipak scarno e povero d'informazioni, peggiorato da una grafica approssimativa. Solo 102 le copie prodotte.
Michele Viali