08-10-2007
SLEEP OF THETIS
"Thin Limits"
(Autoproduzione)
Time: (54:53)
Rating : 6.5
In Italia, come ormai nel resto dell'Europa, sono sempre più numerose le pubblicazioni nella scena ormai affollata del gothic metal guidato da voci femminili. Gli ultimi ad intrattenerci con questa mistura di diversi generi che negli ultimi anni ha trovato un grandissimo riscontro di pubblico sono gli Sleep Of Thetis, quintetto milanese attivo da più di dieci anni e con diversi demo alle spalle, giunto al debutto ufficiale grazie a "Thin Limits", autoproduzione datata 2006 e presentata in una pregevole edizione digipack. A differenza di quanto spesso accade in questo settore, le capacità esecutive dei nostri sono indubbie e piuttosto lampanti: la tecnica dei singoli musicisti è infatti piuttosto sopra la media. Lo dimostrano l'eterogeneità del songwriting, spesso ispirato ad act più blasonati quali Lacuna Coil e soprattutto ultimi Macbeth (tutti provenienti dalla stessa zona geografica), e la buona prestazione vocale dei due singer Silvia Viglione (la quale, nonostante non osi ancora allontanarsi troppo dal proprio usuale registro interpretativo, riesce a donare una tutt'altro che inconveniente malizia easy-listening alla musica della band) e Nicola Cozzi (anche bassista e fonico), ma il vero valore aggiuntivo della band è la presenza della tastierista Martina Monferrini, in grado di decorare numerosi passaggi con un'efficacissima vena elettronica. "The Choice" è il classico ma azzeccato esempio di gothic rock elettronico e leggermente danzereccio, mentre ad incarnare il ruolo di perfetta hit (nonché di migliore brano del disco) troviamo la centrale "Liar", veramente ispirata nella ritmica e nel potente guitar-work, che nel ritornello si sovrappone al duetto dei due vocalist avvolgendo il brano con un mood oscuro e decisamente trascinante. Rientrano nella media i brani prettamente metal del disco, come sempre sottolineati dagli ispirati passaggi di Martina e dall'ottima produzione, mentre gli episodi rallentati e soft-rock rappresentano la punta di diamante dell'intero "Thin Limits": è il caso dell'atmosferica e simil-jazz "Learning" e, soprattutto, delle conclusive "Back Again" e "Roles", nelle quali la tastiera viene sostituita da bellissime e malinconiche note di pianoforte, ricordando vagamente i conterranei Soul Takers. Mancano ancora dei veri e propri picchi emotivi: per raggiungerli basterebbe affinare l'interpretazione di Silvia e distaccarsi ulteriormente dalle mode imperanti della scena italica, ma gli Sleep Of Thetis possiedono già un'evidente personalità e molte carte in regola per potere prossimamente competere con gli act sopraccitati.
Marco Belafatti