01-10-2007
RED PAINTED RED
"Pathway EP"
(Autoproduzione)
Time: (17:06)
Rating : 7.5
Forse qualcuno fra i più attenti seguaci delle sonorità trip-hop e chillout si ricorderà di un trio inglese chiamato Mantra, che nel '97 pubblicò l'ottimo esordio "Painted Red" e nel 2000 replicò degnamente con "Every Defect", prima di scomparire pressoché nel nulla... Due terzi di quella formazione, segnatamente la cantante Yvonne Neve ed il fidato compagno d'avventure Simon Carroll, si ritrovano oggi nel nuovo progetto denominato Red Painted Red, e l'EP in questione (il primo di una trilogia) rappresenta il debutto col nuovo monicker. Un nuovo inizio, dunque, per il duo di Manchester, che riprende il discorso proprio da dove era stato interrotto ormai sette anni or sono, ampliando la gamma di suoni e soluzioni in maniera decisamente interessante. Le coordinate stilistiche si mantengono nell'ambito del trip-hop più chillout-oriented, e fra le influenze dichiarate dal duo stesso figurano a pieno titolo nomi come Swans, Kate Bush, Portishead, PJ Harvey, Björk, My Bloody Valentine, Jarboe, Tori Amos, Tarwater, This Mortal Coil e Siouxsie, utili a farci comprendere quale direzione abbia inteso prendere il progetto Red Painted Red. Il breve dischetto, che fra l'altro sfoggia un piacevole artwork dal sapore squisitamente manuale, si apre nel migliore dei modi con la title-track, le cui seducenti trame trip-hop si fregiano di buone melodie e ritmi perfettamente calibrati, andando a formare un mosaico di notevole intensità. Decisamente più delicata ed avvolgente "Radionoise", cui segue una "Flower" che non può non riportare alla mente l'eclettismo dei migliori Portishead; ottimo anche l'atto conclusivo "Sleep", in cui le sonorità trip-hop si tingono di marzialità e sprigionano nuovamente grande intensità. Quattro canzoni splendidamente interpretate da una voce sempre all'altezza della situazione, ben coadiuvata da trame strumentali capaci di destare il giusto interesse senza mai scomporsi e/o rifarsi troppo palesemente a nomi eccellenti, complice una produzione assolutamente calzante. Un primo passo che di sicuro desterà grande interesse fra gli appassionati di queste sonorità, e che denota come i Red Painted Red possano realisticamente ambire a colmare (almeno a livello prettamente musicale, perché qui non ci sono ancora i soldi che può mettere a disposizione una major...) il vuoto lasciato dagli stessi Portishead: se son rose, fioriranno...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/redpaintedred