11-05-2017
BLACK SHEET SERVITUDE/ODOUR SONOUR
"Shades Devouring Shadows"
(Exabyss Records)
Time: CD (49:20)
Rating : 6
Torniamo indietro di due anni per parlare di uno split album uscito nel giugno 2015 che coinvolgeva due progetti di nicchia dell'emisfero sonoro più oscuro: il giovane statunitense Black Sheet Servitude, di cui è uscito successivamente il debut, e l'ungherese Odour Sonour, il quale, nato nel 2003 e 'sepolto' nel 2008, torna a produrre lavori giusto due anni fa con collaborazioni e album personali. La prima tranche di brani vede la firma dell'act americano, fautore di un industrial noise torbido fatto di urla, voci filtrate e rumori in loop. I pezzi godono di un profondo nervosismo, misto ad abrasività tonali disturbanti che vengono di tanto in tanto variate da inserimenti semi-percussivi e samples di origine misteriosa. I riferimenti vanno in generale alla grande scena post-industriale germanica, arricchita di inserzioni death-industriali e percorsa da un continuo ribollire di elettrificazioni: nulla di nuovo in uno stile ancora grezzo e tecnicamente da limare. Odour Sonour ha un approccio più dark ambient, fondato su drones baritonali e ampi, loop tetri battuti da venti sonori, minimi cenni para-melodici e voci brutalizzate. Puntate in ambito power-electro non mancano, ma vengono sempre frenate da una possente carica oscura prima che distruttiva. Sicuramente più ispirato del suo predecessore, l'act ungherese riesce a mescolare con gusto elementi ben noti per tirare fuori alcuni passaggi di buona fattura anche sotto il profilo tecnico. Limitato a sole 150 copie, ma disponibile anche in versione scaricabile, "Shades Devouring Shadows" presenta due realtà derivative ma dalle idee chiare la cui evoluzione è tuttora disponibile sul mercato discografico. Confezionato in un digipak gradevole ma con un artwork dalla qualità più che dubbia.
Michele Viali
https://blacksheetservitude.bandcamp.com/
https://exabyssrecords.bandcamp.com/