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Room 108

05-04-2017

DIVISIONE SEHNSUCHT

"Divisione Sehnsucht"

Cover DIVISIONE SEHNSUCHT

(Blücher Records/Dischi Da Bruciare)

Time: CD (52:45)

Rating : 7.5

Il progetto Divisione Sehnsucht è a tutti gli effetti quello che si può definire l'alter ego dei sassolesi Siegfried, tant'è che il team che lo compone è praticamente il medesimo, inclusi Yvan Battaglia e Simone Poletti, sodali di lunga data per quanto concerne mastering e veste grafica. Se Siegfried è impeto battagliero ed il side-project del frontman Giovanni 'Leo' Leonardi, Carnera, è strategia applicata con acume e risolutezza, Divisione Sehnsucht è invece malinconica riflessione sulle realtà che più toccano l'immaginario di quello che sta diventando un vero e proprio collettivo artistico ad ampio raggio, sulla scia di quella NSK che più di ogni altro apparato ha veicolato messaggi contrapposti al dissennato 'pensiero unico' globalista dei giorni nostri. Divisione Sehnsucht prende le mosse dalla grande passione di Giovanni per i Kraftwerk (omaggiati a suo tempo anche dagli stessi Siegfried), ma l'elettronica di derivazione kraut/kosmische alla base del progetto s'intreccia sapientemente anche con una più classica ed organica strumentazione, fra citazioni letterarie e sinceri omaggi (l'album è infatti dedicato a David Robert Jones, meglio noto come David Bowie). Riposte le armi, come vogliono idealmente suggerire le note ufficiali, DS esordisce con un album pregevolmente confezionato (un cartonato A5 a sei pannelli) dove l'elettronica algida e sperimentale è la base attorno a cui cucire field recordings e strumenti, lasciando che la voce di Giovanni rimanga sullo sfondo, quasi come un brusio o una trasmissione radio captata di sfuggita. Un suono che spazia con disinvoltura dalla morbidezza del taglio cosmico dell'opener "Apollon Musagete" alla malinconia ambientale della conclusiva "Polar Auroras", passando per frangenti dalla forte carica ipnotica (la ballad psichedelica "White Horse" e la pulsante "When Horses Die") e momenti più inclini a cadenze (electro)pop (la sorniona "My Own Way" ed una suadente title-track fortemente esemplificativa dell'amore che Giovanni nutre per i Kraftwerk). Autentico esempio di grande finezza compositiva è senza dubbio "Brucia Il Mio Nome", con ospite Lisa P. Duse dei Porta Vittoria, autrice dell'ottima prova vocale come del testo, mentre l'episodio più suggestivo dell'intero lavoro risulta essere "Lob", in virtù di trame ambientali e 'kosmische' di notevole effetto. Tutto questo e molto altro in un esordio ricco di sfaccettature, 'vintage' ma in linea con una narrazione perfettamente attuale, 'intimo' ma dalle molteplici applicazioni, oltre che foriero del marchio di qualità di autori che si sono già ampiamente distinti per la forza dei contenuti e per la lucidità nel porli in essere.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://divsehnsucht.bandcamp.com/releases

http://www.libridabruciare.it/product/divisionesehsucht/