18-03-2017
SIMON BALESTRAZZI
"Early Recordings"
(Azoth)
Time: CD (70:23)
Rating : 7
Simon Balestrazzi recupera i suoi primi lavori, rinvenuti in quel di Parma ancora intatti, e ne appronta un'uscita ufficiale a distanza di circa quarant'anni dalla composizione originaria. L'opera è divisa in due tranches: la prima, di cinque brani, andava a costituire un virtuale disco dal titolo "Album Nero" derivato dalla copertina completamente nera che aveva, mentre la seconda parte è formata da quattro pezzi registrati nello stesso periodo ma rielaborati negli anni a seguire fino al 1982. Si tratta di un'elettronica minimale, tanto sperimentale quanto figlia di quei tempi e all'altezza di alcune sperimentazioni dell'epoca, sebbene non ancora sorretta dalla verve distruttiva che percorreva i decani dell'old school industrial, dai Throbbing Gristle agli SPK, passando per Boyd Rice e via discorrendo. Simon utilizza tutti i materiali e le strumentazioni elettroniche su cui riesce a mettere mano, apprende tecniche e sviluppa un suo personale discorso distorcendo la realtà e ricreando situazioni da toni preesistenti, con esiti che hanno a tratti il sapore di un'idea ancora da sviluppare, ma riuscendo in altri frangenti a coniare qualcosa che colpisce con raffinata sottigliezza ("Implacabile Crivello") o con una metodica furente che avrebbe avuto fortuna negli anni a seguire ("Erased"). Le "Early Recordings" appaiono perfettamente in linea con i pezzi dell' "Album Nero", costantemente alla ricerca di un discorso nuovo mediante destrutturazioni sinfoniche, loop magmatici e abrasioni tonali, oltre ad alcuni samples che collocano il tutto in circostanze socio-temporali ben definite. Elegante la confezione in digisleeve e l'artwork retrò, arricchito da un necessario excursus esplicativo stampato nel folder interno di sei pagine. Una riscoperta all'altezza dei tempi che furono e del nome che si affermò nel corso degli anni a venire.
Michele Viali
https://azothrecordings.bandcamp.com