13-01-2017
KARMICIEL WSZY
"Torre Bert"
(Frozen Light)
Time: CD (41:38)
Rating : 7
Sebbene l'avventura discografica di Karmiciel Wszy sia iniziata solamente nel settembre 2015, l'act polacco è già arrivato a quota 11 uscite ufficiali, e dopo tante pubblicazioni in formati quali il CDr e l'audiocassetta, ad inizio 2016 è stata la russa Frozen Light a tenere a battesimo la sua prima release nel formato CD. Noi ci eravamo occupati di "Isdalskvinnen", primissima ed acerba uscita rilasciata sia in CDr che in cassetta, intravedendo delle potenzialità che hanno trovato compimento in "Torre Bert", lavoro ancora una volta ispirato a misteriose vicende realmente accadute. "Torre Bert" è infatti il nome che i fratelli Achille e Giovanni Battista Judica Cordiglia, nativi della Lombardia ma poi stabilitisi a Torino, avevano dato ad un bunker sulla collina torinese dal quale, tra il 1957 ed il 1965, erano riusciti a captare segnali dai primissimi satelliti russi ed americani, arrivando a raccogliere tracce di quelli che si ritiene essere cosmonauti scomparsi in missioni antecedenti a quella di Gagarin. Nulla che la vecchia URSS abbia mai confermato, ed in giro per il mondo non mancano i soliti 'cacciatori di bufale' pronti a smentire le imprese dei due fratelli, dalle quali KW ha preso le mosse per creare l'album (realizzato in 300 esemplari numerati a mano in confezione digifile). Forte di una resa audio notevole garantita dal mastering dell'esperto James Plotkin, il dischetto si compone di quattro tracce aventi come titoli altrettanti nomi di chiara origine sovietica, verosimilmente da associare ai suddetti cosmonauti scomparsi, con l'obiettivo di descrivere attraverso la materia drone/dark ambient l'atmosfera di quei primissimi viaggi spaziali. I toni sono inevitabilmente isolazionisti, volendo evidenziare la condizione mentale di persone sole nell'infinità dello spazio: dalle lugubri variazioni tonali della gelida "Georgi" alla desolazione della spettrale "Viktor", dalle tetre folate di "Ludmila" (completa del campionamento di una lontana trasmissione audio con la voce di una donna, appunto) alle trame sospese di una "Valentin" impreziosita da suggestivi giochi melodici e rumori che si muovono nel buio. Niente che rivoluzioni l'ambito sonoro in questione, ma la rapida crescita del progetto in esame e la qualità - anche concettuale - messa in campo fanno di "Torre Bert" un'uscita appetibile per gli estimatori del settore.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/karmicielwszy/