08-10-2016
DI*OVE
"DI*vided"
(autoproduzione)
Time: CD (49:14)
Rating : 7.5
Tre anni dopo il buon esordio sulla lunga distanza "DI*ode" il belga Manchiniste torna in pista col suo progetto, forte dell'apporto del singer Sacha Delone (chiamato a sostituire Lukk, che fu dietro al microfono nel suddetto debut). Scelta la via dell'autoproduzione (in confezione digipack con libretto annesso), l'act prosegue nel proprio discorso sempre aderente all'EBM old school, ma anche stavolta più libero di spaziare rispetto agli schemi rigidi tanto cari a troppi progetti impegnati a riproporre pedissequamente lezioni altrui. Si avverte subito come il songwriting si sia fatto più efficace e carismatico, anche per merito di un cantante adeguatamente versatile, come si evince chiaramente da un'opener quale "DI*and", groovy ma controllata e seducente quanto basta. La scrittura denota grande compattezza ed abilità nel mettere in campo varianti significative, dall'intima pacatezza di "Please Stop!" al minimalismo di "Bon Vent!" (entrambe affini a certe derive synthpop), dall'eclettismo di "Target" (coi vocalizzi dell'ospite Julia) alla costruzione kraftwerkiana di "No Sex Is...", passando per un poderoso cadenzato come "Poudre Aux Yeux", in grado di inglobare stilemi prossimi a certo hip-hop lontano dalle logiche commerciali. Bene anche l'aggressività tipicamente EBM di "Maybe" e l'intensità della più creativa "Ex", così come il groove di quella "Pfff" giocata su voci algide (con la complicità di Bisougirls), mentre l'apice del dischetto è senza dubbio la solida "Good Luck!", ricca di gustose soluzioni ed incisiva nel cantato; chiude la versione priva di vocals dell'iniziale "DI*and", utile a sottolineare come vi sia molta sostanza oltre alle parti vocali. Un ritorno convinto e convincente da parte di un progetto che ha saputo compiere i passi avanti necessari per approdare al livello superiore: anche stavolta l'ascolto è più che meritato, specialmente da parte di chi preferisce la vecchia scuola ai modernismi fini a sé stessi.
Roberto Alessandro Filippozzi
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