17-09-2007
AIT!
"Romanticismo Oltranzista"
(Punch/Masterpiece)
Time: (43:12)
Rating : 8
Il progetto dell'italiano Tairy Ceron vede la sua piena maturità grazie a questo nuovo album. Dopo il primo omonimo CD del 2002 (che risentiva di una certa derivatività) e il buon picture-disc "Fiori Di Carne" (di cui ci auspichiamo una ristampa popolare su CD), "Romanticismo Oltranzista" si pone come faro di sonorità nuove, capofila di un certo sound lounge-latino nero e maledetto che contraddistingue ormai diverse produzioni dell'etichetta italiana Punch Productions. Tutta la struttura dell'album assomiglia ad un oscuro cabaret, ad un palco su cui si esibisce Tairy, il quale espone temi pericolosi, esilaranti, scottanti. Non a caso la prima traccia serve ad introdurre la 'serata' a cui stiamo per assistere, a presentare "Uno Spettacolo Adulto" ed eccessivo. Da qui in poi inizia il vortice musicale, fatto di lounge e di blues stanco reinventato con una strumentazione elettronica: su questo intreccio sonoro vengono incastonati testi eccezionali, ad iniziare da "Io Ballo Da Solo", vero e proprio inno alla misantropia e alla depressione che mira, forse, a ribaltare cinicamente la serenità del quasi omonimo film di Bernardo Bertolucci. Ancor più cupa la successiva "Tempo Morto", in cui suoni e liriche conducono di nuovo ad una noia misantropica che raggela. Spesso le chitarre, i samples e le ritmiche ci portano verso il pop di vari autori americani dei primi anni '60, fatto riscontrabile in più brani, da "La Libera E Democratica Società Moderna" (apologo tanto ironico quanto vero sulla realtà attuale) alla nervosa "Una Dedica", song incentrata su una fittizia esibizione cabarettistica in cui il nostro Tairy si toglie qualche sassolino dalla scarpa (indimenticabile e significativa la rima "soddisfazione/coglione"). Ancora legate all'ambito mortuario e macabro, ma sempre segnate da un velo ironico, sono "Le Tue Labbra Grigio-Blu" e "Dio", pezzi in cui si fa sentire di più il retroterra post-industriale. "Il Mondo È Morto (Trent'anni Fa)" è forse il momento più alto dell'album, almeno sul piano musicale: si tratta di un pezzo dalle soffocate ritmiche post-punk con un motivo analogico di tastiera molto old-style e voce malinconica debitrice del primo Ferretti... un vero gioiello! Il disco si chiude con il recupero di "Donna", pezzo ri-registrato e ri-mixato per l'occasione, sebbene pubblicato in origine (2003) sul 7" split diviso assieme ai Nový Svet. Forse sul piano compositivo non uno dei migliori momenti nella carriera di Tairy, "Donna" è un divertissement misogino che continua, nella sua tristezza, a procurare amare risa grazie a un testo feroce che sa colpire nel segno ("...quanti altri occhi, quante altre mani ti faran sentire donna"), e rimane anche un pezzo che, nonostante la sua durezza acustica, molto si avvicina al primo Nový Svet, e che ben si fonde col resto del disco evidenziando la maiuscola evoluzione artistica di Ait!. Bellissima la confezione, azzeccata sin nei minimi particolari: dalla copertina con foto forte della donna (o manichino?) inscatolata, fino al felice accostamento delle scritte essenziali in rosso su sfondo nero, per finire col formato digipak. "Romanticismo Oltranzista" può essere avvicinato alle soluzioni del Nový Svet più chansonnier e meno industriale (penso soprattutto a "Fin.finito.infinito") o alla vena nera e negativa di alcuni brani dell'ultimo Spiritual Front, ma la verve di Tairy e dei suoi testi non ha precursori al di fuori di sé stesso, e ciò che soprattutto rende immenso il disco è il grande senso della melodia, fatto che già era emerso in "Fiori Di Carne", ma che ora trova una conferma definitiva. Vi aspetta uno spettacolo 'retrò e piccante' da non perdere!
Michele Viali
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