03-08-2016
MAEROR TRI
"Hypnobasia"
(Zoharum)
Time: CD (58:56)
Rating : 7
La Zoharum recupera un vecchio tassello della discografia dei Maeror Tri (esattamente il quinto album), edito in origine nel 1992 dall'italiana Old Europa Cafe unicamente in cassetta ed ora per la prima volta disponibile su supporto digitale con attenta ed efficace opera di remastering. Il trio tedesco, ad oggi non più attivo (due dei membri hanno dato vita in seguito al blasonato act Troum), proponeva nei ruggenti anni '90 uno stile fuori dalla norma, precursore di certe sperimentazioni ambient-noise-industriali che si sarebbero affermate solo successivamente. Il disco, dedicato ai sogni e agli incubi, fluttua in un alone indefinito la cui carica onirica spazia dai passaggi più rumorosi ad atmosfere tenui e a tratti plumbee. L'avvio di "Vermis" vede un accumulo di materiale audio sorretto da percussioni che emergono in lontananza, dando luogo ad un'ambientazione caliginosa su cui fa capolino una timida melodia. I toni lineari e metallici, presto sopraffatti da un mood tetro in "Drowning Into Hatred", anticipano l'urticante rumorismo di "Tormentum", nervoso passaggio diviso tra pulsazioni semi-ritmiche e disturbanti graffi tonali. Nel finale si tende verso un sound pacato ad iniziare da "Athanor", strutturata su una fluttuazione sonora paragonabile ad un'immersione nel liquido amniotico, gigantesco affresco onirico caratterizzato da un andamento semi-armonico. Il finale di "Nuntius" continua sulle medesime coordinate, appena macchiate da una vena torbida che incrocia gli incubi del concept con spunti di una ancora non canonizzata dark ambient. Il disco offre anche tre tracce bonus ricavate da altrettante compilation, ad oggi assai rare ed edite durante gli anni '90 esclusivamente in cassetta. Lo stile tende a variare dal resto dei brani, toccando prima campionamenti naturalistici misti a percussioni nel mood lisergico di "Augurium", suoni concretizzati in uno svolgimento univoco e possente in "Ecstatic Singing" ed infine un'eccellente sinfonia basata su dissonanze e riferimenti estatico-sacrali in "Exilitas". Il lavoro di remastering assume le fattezze di un vero e proprio restauro consegnando un suono ottimo, cosa tutt'altro che scontata nelle attuali ristampe di album editi solo su cassetta o vinile. Recupero necessario di un progetto fondamentale della prima ondata drone-ambient. Edizione in elegante digisleeve apribile limitata a 350 esemplari.
Michele Viali