23-06-2016
HERCYNIA SILVA
"Dyeus Pater"
(autoproduzione)
Time: CD (53:51)
Rating : 7
Avevamo lasciato questo duo loreno con un ottimo esordio omonimo datato 2014 e trattato a suo tempo su queste pagine, interessante sia per la sua variegata e particolare proposta musicale che nella cura del packaging. Nel marzo dell'anno corrente il progetto di Alban Blaising e Fabrice Bernardin torna ad autoprodurre il secondo lavoro a nome Hercynia Silva, "Dyeus Pater", con artwork curato dallo stesso Blaising, il quale stavolta prende una strada molto più semplice - ma pur sempre molto personale - rispetto al limitatissimo debut (pubblicato in 50 copie realizzate a mano con la tecnica della linografia su cartone ondulato). A fare da cornice all'album sono infatti le foto naturalistiche di Blaising, che negli ultimi anni ha dato libero sfogo alla sua passione per la fotografia della fauna che popola le campagne e le foreste della Lorena. Tematiche ricorrenti nei testi, ovviamente in lingua francese, sono la natura e i miti celtici o greci, assieme ad estratti da poeti come Leconte de Lisle o Pierre Baour-Lormian, assieme ad argomenti estratti dagli studi di personaggi come Jacques Briard, Laroslav Lebedynsky o Georges Dumézil. Novità più rilevante è invece l'approccio musicale scelto per l'album: contrariamente all'esordio, dove si utilizzavano commistioni sonore che facevano avvicinare la proposta generale ad un metal di matrice avanguardistica, dai tratti sinfonici che non escludevano ulteriori svolte variegate dall'indie rock al post-metal, assistiamo ad una linearità più consistente e tendente a creare atmosfere decisamente meno caotiche ed aggressive rispetto al debutto, abbracciando molto più strenuamente il lato ritmicamente sospeso del progetto. L'album viaggia su ariose luminescenze di synth e chitarre, sempre con un occhio di riguardo sia alle melodie degli stessi synth, sia alle precise percussioni sempre improntate su di un abile doppio pedale sostenuto e riempitivo, elementi che avvicinano la nuova proposta del duo a produzioni di stampo decisamente post-metal, dal quale riescono abilmente ad estrarre una generale lucidità e linearità ingannevolmente semplici nel loro proporsi, ma che nascondono molta cura e ricercatezza espressiva. Tanti tasselli sonori vengono utilizzati durante lo scorrere dell'opera: le cavalcate progressive di chitarra e synth ben intarsiate tra lucentezze post-rock della title-track, l'enfasi sinfonica di "E Quindi Uscimmo A Riveder Le Stelle", l'approccio pop di "Elpénor" o quello dalle tinte wave di "Sous Son Blanc Souaire", continuando così, tra accenni e rifermenti a diverse scuole di pensiero musicali, ben amalgamati in un lineare percorso abilmente smussato e privo di sbavature. Lavoro sicuramente interessante, piacevole e coinvolgente quanto basta, che torna a far luce su di un duo navigato e sicuro di ciò che fa, stavolta osando meno ma cesellando molto di più la resa generale.
Lorenzo Nobili
https://www.facebook.com/HERCYNIASILVA
https://soundcloud.com/puanteur-de-charnier