01-03-2016
CONTROL
"In Harm's Way"
(Ant-Zen)
Time: CD (50:55)
Rating : 7
Non tradisce le aspettative il nuovo album di Control, act ben noto gestito da Thomas Garrison e da sempre aderente alle peculiarità dell'elettronica più rovente di marca americana. "In Harm's Way" propone un death-industrial distruttivo, percorso dalla furia tipica della power-electro ma gestito con la meticolosità tecnica di una prova d'orchestra. L'atmosfera è di quelle da fabbrica degli orrori, basata su reflussi metallici, alte temperature, urla lancinanti e iniezioni costanti di negatività ed oppressione psico-fisica. Se il primo pezzo ha il sapore dell'introduzione con base possente cadenzata e una buone dose di oscurità, con la successiva "Vessel Of Contagion" si entra nel vivo del girone infernale con un tripudio di pulsazioni minacciose e stratificazioni tonali abrasive, ben accostate ad una voce tanto distorta quanto infuocata. Si prosegue sulla medesima scia addizionata con rigurgiti analogici dissonanti e movimenti magmatici, giostrati - come da copione - su frequenze ultra-basse. I temi girano in loop sotto una pioggia continua di rumori disturbanti, che agiscono sia per irrobustire la furia sonora che per creare rimandi tangibili a situazioni inquietanti. Il concept è sempre il medesimo, fondato sul trittico morte-violenza-distruzione che muove da sempre tutto il genere, mentre la 'location' immaginaria sfuma a più riprese dai panorami caliginosi alle meccanizzazioni di un laminatoio in piena attività, grazie anche a strutture sonore che ripetono ruvidi motivi in maniera circolare. Tutto appare estremamente curato: nel marasma generale i suoni appaiono cristallini, i rumori nitidi, le urla concrete. Un disco brutale che farà la felicità di quanti amano questa scena confermando ancora una volta le qualità di Garrison, ormai veterano del genere. Confezione classica in jewel-case ed inserto minimo di 4 pagine con artwork più che eloquente.
Michele Viali
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