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Room 108

01-02-2016

BABYLONIA

"Multidimensional"

Cover BABYLONIA

(Smilax Publishing/Universal)

Time: CD (57:40)

Rating : 9

Escludendo l'autoprodotto "Tales Of Loving Hearts" (più una degna e doverosa celebrazione per l'amico prematuramente scomparso Robbie Rox, con cui Max Giunta aveva formato e plasmato i Babylonia, che non un vero e proprio album), un nuovo full-length dell'act milanese lo si attendeva ormai da inizio 2010, ossia dal secondo lavoro sulla lunga distanza "Motel La Solitude". Un'attesa lunghissima, anche perché con quella prova il progetto, che bene aveva impressionato già nel 2005 col notevole debut "Later Tonight", aveva letteralmente spiccato il volo a livello internazionale, mostrando al fianco di una crescita qualitativa esponenziale anche quella sana dose di autentica personalità che fa la differenza in un settore di 'figli dei Depeche Mode' com'è il synthpop. Questa lunga gestazione ha infine partorito un album che brilla non soltanto per l'assoluta qualità del suono e delle canzoni, ma che coinvolge sul piano emozionale come solo i migliori sanno fare, grazie a quell'autentica fonte d'ispirazione che è l'amore fraterno per il compianto compagno di viaggio, sempre presente in spirito. È questo l'ulteriore salto di qualità di un progetto già forte di un sound personale e riconoscibile fra mille, e che a livello globale non ha proprio nulla da invidiare ai nomi più altisonanti del settore, coi quali ha già ampiamente dimostrato di poter sedere al medesimo tavolo. "Multidimensional" non soltanto si eleva con forza al di sopra della 'generazione software' con le sue trame magistralmente arrangiate e la sua superlativa produzione (ottenuta lavorando al fianco di seri e affermati professionisti), ma sa andare ben oltre il tipico synthpop grazie ad un approccio ancor più organico che sfrutta bene sia le chitarre che il violoncello, onde conferire quella maggior profondità emotiva necessaria a canzoni così intense ed appassionate e creare le premesse ideali per i bellissimi testi di un Max la cui voce impressiona sempre più per maturità e versatilità. Il travolgente pathos è una magnifica costante che permea ognuna delle 13 tracce dell'opera, che si tratti di esplosioni di ritmo come "Save The World", 1 + 1 = 1", "Back To You", il dirompente singolo "I Breathe" e "The Sign", oppure di frangenti di una passionalità acustica superiore come "My Song Is Love", "Where Beauty Lies" (guidata da piano e voce), il malinconico atto finale "A Te Che Resti" e l'altro splendido singolo "Love Is Healing". Ma non sono da meno l'enfasi poetica di un'opener come "Penumbra", la raffinatezza dell'impeccabile "Traces Of You", la tensione di "Down The Road" o il magnetismo di "Embrace Me", tutti gioielli che splendono della forza dei memorabili refrain e della lucentezza delle melodie che contraddistinguono da sempre il progetto. Tutto questo in un album inappuntabile sotto ogni punto di vista, inclusa l'ottima confezione digisleeve dall'intrigante veste grafica: gli ultimi scettici vincano al più presto la propria esterofilia, perché i Babylonia, oltre ad essere una realtà imperdibile per chi ama il miglior synthpop, sono una punta di diamante della nostra scena di cui si può soltanto essere orgogliosi.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://www.babyloniamusic.com/

http://www.smilaxpublishing.com/