30-11-2015
COIL
"Backwards"
(Cold Spring)
Time: CD (65:01)
Rating : s.v.
In tempi di pietoso sciacallaggio lascia interdetti l'uscita di un 'nuovo' album dei Coil, dato che i Nostri risultano defunti da un po'. Ma se "Backwards" non è sicuramente un nuovo disco non è certo neanche un bootleg, bensì una raccolta di materiale rimasto 'nel cassetto' e confluito in seguito, e in forme differenti, nei dischi postumi "The Ape Of Naples" (quattro brani) e "The New Backwards" (sette brani). Un'operazione del genere è stata resa possibile - credo anche in termini legali - grazie all'interessamento di un membro saltuario del duo inglese: Danny Hyde. Già artefice principale della recente uscita "Recoiled" a nome Coil e Nine Inch Nails, Hyde fu parte integrante della band di Balance in alcune release dei primi anni '90, ed essendo co-autore dei pezzi contenuti in "Backwards", ne risulta anche legittimo proprietario alla stregua di John e Sleazy. Lo stesso Danny presenta i pezzi come il ponte tra "Love's Secret Domain" e "Musick To Play In The Dark", messi a punto ai Nothing Studios di Reznor e mai pubblicati a causa di problemi non meglio definiti. Al di là dei presupposti dell'opera, quel che salta subito all'orecchio ad un primo ascolto è la diversità tra queste vecchie versioni e le evoluzioni successive: si tratta mediamente di soluzioni ancora scabre che richiedevano perfezionamenti, o basate su strutture alternative ma decisamente inferiori a quelle poi pubblicate. Tutto porta a pensare che gli stessi Coil avessero bisogno di modificare (soprattutto nel caso delle tracce confluite in "The Ape Of Naples") o limare una certa asprezza compositiva. Se quindi da un lato ci si trova dinnanzi a materiale appetibile per collezionisti e affezionati, dall'altro rimane il dubbio di una scaltra mossa commerciale (la seconda dopo il suddetto "Recoiled") che raschia il barile con un'azione tanto regolare quanto decisamente arbitraria, considerando lo stato attuale delle cose. Quel che non piace è l'inutile accorpamento di pezzi tra loro tanto distanti, per cui le orchestrazioni soffici dei brani poi entrati in "The Ape..." vanno a scontrarsi con gli stridori ritmico-metallici delle tracce che furono assorbite in "The New Backwards", così come la grafica che risente della semplicità approssimativa della Cold Spring, indegna sostituta della complessità culturale e spirituale di Balance, ed infine la produzione standard (l'opera è disponibile in CD e in vinile) che si sostituisce a quella personalizzata in una miriade di edizioni speciali (marchio da sempre tipico dei Coil). Acquisto doveroso solo per chi già possiede tutto del combo inglese e vuole indagare su quel che poteva essere ma non fu. Agli altri si consiglia, in attesa delle sempre più necessarie ristampe regolari, di recuperare a caro prezzo la discografia ufficiale prima di avventurarsi in ascolti che non superano il limite della curiosità e non rendono onore alla volontà originaria del duo.
Michele Viali
https://soundcloud.com/coldspring