11-11-2015
SOUNDSCAPE'S ACTIVITY
"Elektromagnetik Sketches"
(Revenge Records/Fonoarte)
Time: CD (48:01)
Rating : 7
Il duo Malatesta e Di Battista, al secolo Soundscape's Activity, torna sulle scene ad appena un anno di distanza dal debut eponimo per la The Jazz Factory, dando alle stampe questo "Elektromagnetik Sketches". I polistrumentisti Marcello Malatesta - rafforzato dall'esperienza con gli Hiroshima Mon Amour - e Marco Di Battista tornano ad esplorare quella zona di interconnessione fra jazz ed ambient ispirandosi all'opera e agli scritti di una delle più grandi figure di inizio Novecento: quel Nikola Tesla che, ancor più che un eminente fisico, è stato un grandissimo uomo di cultura. "Elektromagnetik Sketches" consta di nove episodi surreali basati sul suono del pianoforte, opportunamente manipolato, e da inserti elettronici di varia natura. Nasce da questo connubio l'iniziale "Smiljan", così ritmata in un incedere quasi IDM che sfocia in un free-jazz dissonante, per poi finire fra stridori post-industrial, ideale colonna sonora per un film horror. Con la successiva "Niagara Falls" le atmosfere si fanno più ambientali, con tocchi di pianoforte struggenti ed evocativi, cosa che si ripete con un mood più spettrale in "Haarp". La title-track è un bell'esempio di industrial jazz che trova il suo alter ego in "Reflections On A Rainy Day", che si presenta più dissonante e meno lineare. In "Zaclumia" le tinte post-industriali vengono arricchite da campionamenti esotici che, nel finale, si aprono a visioni paradisiache. Il disco si chiude con due pezzi minimali e inquietanti come "Alone In The Dark" (forse un omaggio al videogame?) e "Tunguska". Nove tracce quindi, nove pezzi non semplici da digerire ma estremamente ben fatti, anche se talvolta un po' ripetitivi. Colpisce in alcuni di essi la presenza, forse involontaria, di un'atmosfera quasi retrò, e ci piace pensare che questa sia in realtà un omaggio volontario all'epoca in cui visse il genio croato che ispira l'opera. "Elektromagnetik Sketches" è, come detto, un disco difficile ma estremamente affascinante, ricco di spunti che sicuramente i due artisti sfrutteranno nelle loro produzioni future.
Ferruccio Filippi
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