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Room 108

23-10-2015

OUROBOROS

"Colcothar"

Cover OUROBOROS

(Neve Micro Music)

Time: CDr (40:45)

Rating : 7

Il nuovo album di Ouroboros, progetto principale di Marco Grosso già conosciuto nel settore oscuro e post-industriale sia in veste di musicista che di produttore, non si distacca dai canoni cupi e dark-ambientali che ne hanno segnato la carriera sin dagli albori. Se le atmosfere rimangono quindi invariate rispetto al passato, si ha invece una struttura sonora più originale elaborata generalmente attraverso un gioco di contrasto tra elementi melodici e neoclassici, che sfumano all'interno di un impianto elettronico e freddo. Coi suoi cinque brani più due remix, "Colcothar" assume le forme di un EP allargato in cui strumentazioni, campionamenti e canto diventano le varianti vitali di un sottofondo marcatamente dronico in cui alcuni sprazzi gotici rimandano al recente 7" "Suspiria De Profundis" e conducono, nel complesso, ad una seconda e più raffinata stagione artistica dell'autore aretino. Nell'apertura affidata a "Lex Tarot" è il tema di violino a fungere da serbatoio di malinconia, mentre la title-track gode dall'algida voce lirica di Stefania Domizia, garantendo un effetto antitetico che si fa sentire sia sul piano sonoro che su quello immaginifico con esiti che rimandano al Raison D'Être più evocativo. Elementi tonali classici appaiono anche in "Algor Mortis" grazie al rigore mortuario dell'organo, e quindi in "Ignis Amoris II", dove alcuni rintocchi di natura semi-tribale accompagnano un assemblaggio chiaroscurale. Più ritmico il pezzo "Anthos", dove l'incedere di pesanti passi si mescola ad alcuni rumori tipici ad effetto. Poco aggiungono i due remix: il primo è una versione più filmica e tetra della suddetta "Anthos" elaborata con l'aiuto di Edgar Kerval di Emme Ya; l'altro, rumoroso e orrorifico, è invece messo a punto col supporto tecnico e artistico della grafica Abby Helasdottir, ben nota per le sue collaborazioni con la Cold Spring. I temi, al solito immanenti, rimangono ancorati alla morte, alla magia e a una certa impenetrabile sacralità percorsa da Marco con una maggiore maturità compositiva e padronanza dei mezzi, fatto che fa ben sperare per le prossime uscite.

Michele Viali

 

http://ouroboros.bandcamp.com/

https://nevemicromusic.bandcamp.com/