18-08-2015
CAITLIN GREY
"The Promise"
(autoproduzione)
Time: (45:58)
Rating : 8.5
Alla talentuosa musicista/cantante e songwriter inglese sono serviti oltre sei anni per replicare al pregevole debut del 2008 "Siren's Song", ma infine lo scorso gennaio l'atteso secondo album è stato realizzato, stavolta scegliendo la via dell'autoproduzione. Già col notevole esordio Caitlin ci aveva deliziati col suo folk d'impronta celtica, proponendo 12 brani scritti e realizzati con gusto e padronanza tecnica grazie all'ausilio del produttore e songwriter Neil Harvey, importante anche dal punto di vista esecutivo sia in studio che live. Unite nuovamente le forze col fidato Neil, la mezzo-soprano britannica torna con un album comprendente 8 nuovi brani e 4 interpretazioni di famosi traditional legati alle sue radici irlandesi e gallesi, mostrando soprattutto con le nuove canzoni di volersi spingere oltre quella forte aderenza ai canoni del folk celtico mostrata nel debut. Questo senza assolutamente prenderne le distanze, tant'è che già l'opener "The Gypsy" svela quell'approccio tipicamente folk da cantastorie, al pari di "The Tale Of Eliza Gray", mentre la title-track è un'appassionata ballata che trasmette pathos con grande trasporto. Oltre alla splendida voce della Grey, indiscutibile protagonista, si segnala con forza la qualità degli arrangiamenti, così come si fanno sentire sia il livello tecnico/esecutivo che quello della produzione. Un suono piacevolmente arioso ed intenso che trova strade finanche più 'pop' con la decisa "The Lady", ma che non manca di esprimersi anche con toni dolenti ("My Awakening") o con movenze più cinematiche ed evocative (la conclusiva "Call Of The Clans"), capace di un picco da applausi come la sottile e drammatica "Anam Cara", stupenda gemma dove il pathos trova il suo apice. Ottimo anche l'approccio nell'interpretazione - riverente sì, ma mai meramente accademica - dei traditional in scaletta, dall'arcinota "Scarborough Fair" all'appassionata "Ailein Duinn", passando per il pathos infuso in "Black Is The Colour" sino alla gran prova vocale sfoggiata nella magnifica "She Moved Through The Fair", ma in fin dei conti si tratta delle radici stesse della Grey, che con la sua splendida "Innesfrie" si avvicina con la consueta maestria alla beltà degli antichi motivi tradizionali. Un lavoro mirabilmente realizzato che pone l'artista britannica un gradino sopra la pur elevata media del settore, grazie ad una varietà di scrittura che permette di evitare quella ridondanza in cui tante sue colleghe incappano, nonché a soluzioni sempre interessanti che impreziosiscono canzoni ricche di fascino. Da non perdere per gli appassionati del genere.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://caitlingrey.bandcamp.com/