Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

23-06-2015

MACHINEFABRIEK

"The Measures Taken"

Cover MACHINEFABRIEK

(Zoharum)

Time: (43:09)

Rating : 7.5

Autore iper-produttivo, osannato per la sua poliedricità che va di pari passo con le tante uscite che si sono avvicendate in oltre dieci anni di attività, Rutger Zuydervelt, in arte Machinefabriek, firma questa colonna sonora, originariamente commissionata dalla Royal Ballet Studio Program nel 2014 per una coreografia di Alexander Whitley, ed ora riproposta orfana della controparte visiva, nella sua sperimentale purezza sonora. L'opera, divisa in cinque tracce (un intro e quattro parti) ma di fatto concepita in modo unitario, è un'evoluzione continua in cui rumori, suoni e cambi tonali si rincorrono tuffandosi l'uno nell'altro, doppiandosi e sovrapponendosi senza sosta. Nel complesso svetta un approccio compositivo minimale e secco, dove la linearità regna sovrana e i tanti temi sembrano come in sospensione su uno sfondo costantemente asettico e pulito. Rutger accumula masse sonore attraversando spettri emozionali freddi e post-moderni, dove le partiture elettroniche diventano pietre angolari in cui far riecheggiare presunti motivi strumentali. Le scarne melodie trovano posto tra le maglie di basi flebili, lasciate crescere con lo scorrere dei minuti fino ad intensità straripanti che vanno ad inondare spazi siderali. I rintocchi glitch, ricavati da frammenti cibernetici, vengono accostati a riverberi tonali e ondate di rumore bianco. Le frequenze appaiono disturbate e geometriche, arricchite da basi monocordi o linee di synth che ricordano la spigolosità degli anni '70. Il noise prende le forme di una realtà catturata nei movimenti quotidiani e nelle derive di un'elettronica non trattata, proposta in formato diretto e nascosta tra le fitte maglie dei brani, quasi a voler citare stralci di vita fermi su sfondi immacolati. Indubbiamente "The Measures Taken" rivendica una sua unicità a prescindere dal contesto visivo per cui è stato inizialmente concepito e, d'altro canto, si presta ad un uso trasversale tanta è la carica visionaria in esso racchiusa. La forza compositiva di Rutger è cosa ben nota e questo album non fa che confermarne la grandezza, sottolineata anche da un'eccellente resa audio e da un artwork minimale ed elegante. Tassello di qualità - limitato a sole 300 copie - in un oceano per molti ancora da scoprire.

Michele Viali

 

http://www.machinefabriek.nu/

http://zoharum.com/