25-04-2015
URNA
"Devours Me"
(Mask Of The Slave)
Time: (40:00)
Rating : 7
Il progetto di Gianluca Martucci torna a farsi sentire con un piccolo lavoro edito esclusivamente su nastro in una tiratura esigua, limitata a soli 50 esemplari. Sebbene diviso in due tracce, l'album alterna registri diversi sfruttando (come sempre nel caso di questo autore) sia strumenti percussivi folclorici più o meno ricercati (piatti, gong, daf, darbouka), sia marchingegni elettronici (distorsioni, rumori). Il tema, stando alle immagini proposte, ruota attorno a miti ancestrali e oscuri, immersi in un'antichità occulta. Sul piano sonoro l'imprinting sembra provenire soprattutto da quella scena post-industriale che ha saputo unire melodie, atmosfere mistiche e rumori evocativi, con riferimento particolare al Peter Andersson di Raison D'Être e a certe produzioni di marca Nekrophile. Il lato A, occupato dal brano "Hooves And Bells", ci catapulta in un'ambientazione sacrale fatta di coralità prolungate che odorano di polvere secolare e medioevo; il tutto viene poi variato da ventate rumoristiche battute da percussioni imponenti, che ci spalancano le porte di templi esotici. Il lato B, segnato dalla title-track, appare più uniforme, incentrato su un tribalismo torvo doppiato da distorsioni tonali che conducono verso mitologie cupe. Lo stile viene poi variato dall'entrata in scena dei fiati che danno al pezzo un profilo più riflessivo, grazie anche ad una linea melodica protesa verso serafici panorami immaginari. Martucci non cambia la sua formula compositiva continuando ad esplorare tematiche mistico-religiose estratte da un passato sconosciuto ai più, incrociando rumori e giri melodici con risultati che si mantengono all'altezza delle aspettative. Tiratura fin troppo esigua per un lavoro che sa unire (ancora una volta) qualità e ricercatezza.
Michele Viali
http://maskoftheslave.ro/mirgilus/