24-02-2015
STONE WIRED
"In Silent Attention"
(Exabyss Records)
Time: (70:56)
Rating : 6
Progetto di vecchia data e dal passato singolare, Stone Wired prende vita nel 1997 dalla mente dell'ungherese Gyorgy Turoczy (in arte Mortum) per diventare un duo dal 2003 grazie all'entrata in scena dell'americano D-mon. I due hanno collaborato a distanza fino a quando Mortum non si è spostato negli States: da quel momento le produzioni di Stone Wired si sono letteralmente moltiplicate, e il presente album è solo una minima parte di quello che la band ha stampato e ristampato tra il 2014 e il 2015. "In Silent Attention" segna l'approdo a tonalità profondamente cupe rispetto al passato: basato su otto tracce elaborate attraverso la manipolazione digitale di field recordings, il disco presenta non poche affinità con le recenti produzioni di Mortum Exabyss, act solista di Mortum, con cui condivide l'approccio stilistico e compositivo percorso però da una ancor più massiccia iniezione di oscurità. Ci si muove nei paraggi di una dark ambient mortuaria fondata su drones baritonali ed effetti a metà strada tra quelli del classico death-industrial e quelli, più teneri, della space-ambient. Ogni pezzo prende vita da temi sonori prolungati e giocati su frequenze basse. Regna sovrana la linearità di poco variata da minimi rumori di contorno, rimbombi, scampanelìi, gocce cadenti e qualche voce campionata (inquietante l'affanno di "Corporeal Phenomena"). Effetti percussivi e para-ritmici emergono di tanto in tanto ("Sequencing Death", "Universal Mutability Of All Things") senza mai spostare le coordinate di base, mentre i drones vengono abilmente doppiati rincarando le dosi sonore e modificando le evoluzioni dei toni. Il concept guarda ancora una volta lontano mirando a descrivere l'odio di un genere umano colpevole del proprio rovinoso futuro, spunto che giustifica in pieno un'ora di pece nera e bollente. Tutto come da protocollo in un lavoro che ha dalla sua un audio più che buono e composizioni attente ai particolari. Qualche ingenuità tematica e un'aderenza fin troppo totale ai decani del genere sono i limiti più evidenti. Confezione in 'simil' digipak a sei pannelli adornato da una grafica decisamente migliorabile.
Michele Viali
http://exabyssrecords.bandcamp.com/