11-10-2014
SIX COMM/SCHRÄGE MUSIK
"Fleischmaschine"
(Kenaz)
Time: (44:42)
Rating : 8
Creato appositamente per convogliare il forte interesse per le vicende relative alla Seconda Guerra Mondiale sempre vivo in Patrick Leagas, il progetto Schräge Musik doveva compiere un iter ben preciso che, nelle intenzioni, si sarebbe dovuto tradurre in sei uscite complessive fra CD e vinili. Tuttavia questo battagliero side-project del co-fondatore dei Death In June, che dopo l'esordio di fine 2010 col vinile 7" split in compagnia di ANTIchildLEAGUE (solo-project di matrice industrial dell'italiana Gaya Donadio, compagna di Patrick) aveva annunciato un mini-CD di cui però non si è vista traccia, torna soltanto ora col primo full-length, rilasciato in digipack e disponibile anche con toppa e spilla in metallo, cui seguirà l'anno prossimo un'altra release a titolo "Drumfire" che rappresenterà l'ultimo atto per Schräge Musik. Saranno dunque solo tre le uscite per questo progetto del mastermind di Six Comm, storico monicker che ha contraddistinto le più alte mire artistiche del musicista inglese, per l'occasione co-firmatario dell'album in esame. Tematiche ed artwork a sfondo mimetico non lasciano spazio a dubbi circa i contenuti musicali dell'opera, immediatamente battagliera con "Europa Gefallen", intensa nel suo impeto percussivo (sostenuto da Gaya, drummer addizionale nell'album) e ferale nell'approccio vocale di un Leagas prima d'ora mai così velenoso, fra inserti di tromba ben congegnati. La title-track, nelle sue movenze sinfoniche, conserva un fascino marziale ora più lugubre, mentre la drammatica "Cassino Lost", l'inquietante "Sow The Wind" ed una "Reap The Whirlwind" dalle pulsioni quasi ambientali poggiano tutte sui magnetici spoken words di Patrick, colorando di una teatralità opprimente gli stralci di un passato avvolto da coltri grigio-nere. Spezzano una tensione palpabile sia la dolcezza intrinseca di "Gran Sasso Affair" (più vicina alla forma-canzone e con cantati puliti memori di Sixth Comm) che la poetica per sole voce e armonica di "Tommy Atkins Sweet 16", così come i cori in loop fra il vento di "We're Here Because We're Here", ma la marzialità resta il fulcro del disco: più meccanica e carica di pathos e fierezza quella di "Eternity Battle Mix", più belligerante e minacciosa quella di "Asylum 39-45", sempre con la fascinosa vocalità di Patrick quale componente più versatile. "State Laughter 39-45" chiude i giochi fra tamburi possenti e ricami elettronici, con ancora la tromba ad apportare un soffio epico alle intense trame dell'album. Da pioniere delle aree grigio-brune del suono, Patrick sfodera la zampata del vecchio leone che mette idealmente in riga l'odierna scena martial-industrial e military-pop, riportando la battaglia a quel fronte che ne è lo scenario più adatto. La classe non è acqua, diceva qualcuno...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.hagshadow.net/6comm/