26-07-2014
LE COSE BIANCHE
"Privatism"
(Naked Lunch Records)
Time: (38:43)
Rating : 7
Sicuramente tra i pochi coraggiosi che ancora hanno la voglia e soprattutto le capacità per fare un (in)sano album power-electro, Giò Mori appronta un disco dalle fattezze esemplari nella sua piena aderenza ad un genere a dir poco ostico. Sei tracce di puro rumore analogico in distorsione costante, esente da sovraincisioni o trattamenti post-produttivi. In pratica un violento delirio noise basato su brutalizzazioni di fonti audio, suoni lasciati a friggere sulla graticola, frequenze alte che perforano i timpani, aghi che incidono vetri cristallini disegnando il profilo di un caos che impedisce ogni trasparenza. Ascoltando "Privatism" la mente va ai senatori degli anni '80 (Sodality, Mauthausen Orchestra) e a quelli dell'era di mezzo (Murder Corporation), nonché al compianto Corbelli/Atrax Morgue, di cui Giò sembra far propri se non i suoni almeno lo stile compositivo schietto, diretto e minimale. L'album assume le forme di una pietra tombale posta a memoria della classicità di uno stile che ormai in troppi citano e quasi nessuno percorre. L.C.B. assorbe in toto (compresi artwork e tiratura ultra-limitata a 50 copie) la lezione dei maestri e la rivive con spirito personale aggiornando il suo appassionato saluto. L'odore di morte non sta tanto nei temi trattati o nelle immagini ad effetto, quanto nella fine di uno stile (paradigmatico in questo senso il pezzo conclusivo "The Death Of Italian Power Electronics") decomposto suo malgrado per carenza di vitalità, o meglio per carenza di gente che sappia riportarlo in vita. I titoli dei brani diventano mezzo per plasmare il rumore e dargli una dimensione univoca secondo quanto già fatto da menti superbamente deviate come William Bennett. E in questo il Nostro Giò si mostra allievo di primo livello, spaziando dagli immancabili neologismi a carattere anatomico ("Cadaverectum") alle complesse citazioni macabre ("The Cohasset Pursuit"), fino alle modificazioni concettuali in chiave ironica ("Knowledge Anal Stamina"), e alla fine sembra essere proprio l'ironia la base per una costruttiva e critica distorsione della realtà. Sagace ricognizione alle radici di un genere e intelligente rivisitazione a sfondo nostalgico. L.C.B. è anche questo.
Michele Viali
http://nakedlunchrecords.blogspot.it/