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Room 108

21-04-2014

F.ORMAL L.OGIC D.ECAY

"His Master's Void"

Cover F.ORMAL L.OGIC D.ECAY

(Steinklang Industries)

Time: (45:59)

Rating : 7

I F.ormal L.ogic D.ecay sono un progetto forse non troppo conosciuto ma che ha alle spalle quasi quindici anni di vita divisi tra album, uscite in compilation e release mai pubblicate. L'act è stato ideato dal toscano Luigi Maria Mennella, versatile autore che i più attempati ricorderanno nelle 'vesti' folk e neoclassiche di Furvus ed En Velours Noir, coadiuvato per l'occasione da Nicola Savelli, musicista di norma avvezzo a sonorità black e doom, che cura nella fattispecie soprattutto le rifiniture elettroniche. "His Master's Void" è un album singolare: una raccolta di brani storici firmati Kurt Weill, Henry Burr, Astor Piazzolla, Gershwin, Robert Johnson e Buscaglione, coverizzati dal duo facendo attenzione a non perdere mai di vista la melodia originaria e a rivederla secondo canoni rumoristici, post-industriali, black ed elettronici. In pratica la classicità viene filtrata attraverso i macchinari moderni, per rendere tributo a ciò che di fatto è immortale e che probabilmente ha segnato la formazione dei due autori. Lavori del genere non sono una novità, anzi, spesso la cover è un ottimo diversivo per evitare un nuovo album, per divertirsi e per far divertire l'ascoltatore. Certo è che i F.ormal L.ogic D.ecay non si limitano a prendere una manciata di brani e a risuonarli, ma applicano metodi stilistici che conoscono bene lavorando sempre sul limite, rivilitazzando senza mai stravolgere. Tra i passaggi più originali va evidenziata una lugubre "Summertime" di Gershwin e le elettrificate "Guarda Che Luna" ed "Alabama Song". C'è posto anche per l'inedito "Nuclear Love At Tiki Bar", che in maniera ironica raccoglie la lezione dei maestri ricreando la medesima aura magica dei pezzi coverizzati. La qualità globale dell'opera è garantita dalla bellezza degli originali, ma le rivisitazioni meritano comunque attenzione: realizzate con gusto e capacità nel dosare il moderno all'interno di un 'involucro' antico. Solo il tempo ci dirà se "His Master's Void" è solo un'uscita estemporanea o il preludio ad un nuovo album. Indicato per chi segue l'industrial più mainstream e melodico, ma anche a chi ha un debole per Nick Cave o Tom Waits.

Michele Viali

 

http://formallogicdecay.blogspot.it/

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