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Room 104

19-02-2014

PERSONA

"Sota Setge: Memòria De Sant Ferran"

Cover PERSONA

(Marbre Negre)

Time: (41:18)

Rating : 7.5

Di ritorno a quattro anni dal secondo ed apprezzato album "Ruïnes", il duo catalano si ripresenta al pubblico con la terza fatica sulla lunga distanza, edita nel formato CDr in confezione digipack, oltre che in una limitatissima tiratura di soli 57 esemplari nella bella edizione in legno simil-libro. Il nuovo album sintetizza con decisione il discorso intrapreso col precedente capitolo, focalizzando il songwriting verso una marzialità sinfonica più pronunciata e meno debitrice nei confronti dei filoni dark ambient ed industrial, dove diminuisce drasticamente l'apporto vocale in favore di una vena più didascalica. L'album, incentrato sulla fortezza di Sant Ferran in Catalogna (del diciottesimo secolo, ma rimasta ancor oggi incompleta), appartiene maggiormente a Desirée che non ad Òscar quanto a scrittura ed esecuzione, e forse anche a ciò si deve la sua maggiore snellezza al confronto del precedente opus, oltre ad una linea tematica più univoca e meglio definita. La marzialità, sempre molto organica nel suono dei Persona, è solo una lontana eco nell'opener "La Construcció D'Una Defensa", unico momento veramente legato alla vena dark ambient ed industriale (assieme alla più noisy "El Silenci De La Guardia"). Viceversa, le composizioni si tingono ancor più chiaramente di neoclassico, sfoggiando una serie di temi sinfonici dai tratti apocalittici splendidamente funzionali nella loro linearità e carichi di enfasi drammatica: un suggestivo flusso che va dalle minacciose " A Les Portes De La Guerra Gran" e "Capitulació: L'Entrada Del Francés" (scritta per il duo iberico dal progetto francese Le Silence Des Ruines) all'austera "La Victòria De Piar", passando per la cupa e battagliera "L'Entrada Del Cent..." fino alla possanza guerresca di "8 De Febrer De 1939". Fra i picchi dell'opera vi è senza dubbio "La Mort Del General", fra i pochissimi momenti in cui Desirée utilizza la voce (laddove Òscar in questo senso non viene praticamente mai chiamato in causa), segnatamente per mezzo di bei vocalizzi che si muovono soavi fra piano ed archi. Un ritorno decisamente più conciso, ma anche e soprattutto meglio focalizzato e carico del giusto pathos, in virtù di un piglio sinfonico tanto semplice e diretto quanto efficace: sicuramente i Persona possono crescere ancora in termini di suoni e produzione, ma l'ispirazione non manca, e questa nuova fatica sta qui a confermarlo: i cultori del suono marziale più sinfonico ne resteranno soddisfatti.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

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