04-02-2014
I.R.O.N.
"Re-Forge: Metalized, Mechanized & Upgraded"
(Rage In Eden)
Time: (41:35)
Rating : 8
Questo misterioso progetto aveva debuttato per la Rage In Eden soltanto lo scorso mese di maggio col notevole "Evolving", e già lo scorso dicembre la stessa label polacca ha dato alle stampe il secondo full-length a firma I.R.O.N., anche stavolta nella consueta edizione cartonata apribile e limitata a 300 esemplari. L'album fa registrare una netta evoluzione nel sound, nonostante questo avesse già dato un bello scossone alla scena marziale in occasione del debut, in cui la marzialità si tingeva dei gelidi colori della electro-industrial più evoluta e oscura. La nuova fatica vede I.R.O.N. spostare il tiro verso un suono ancor più duro e possente nei suoi risvolti industriali e ritmici, in cui viene integrata una chitarra tagliente e granitica che arricchisce fortemente la solidissima visione d'insieme del progetto, e che saprà mettere d'accordo tanto chi ha sempre apprezzato il connubio elettronica/chitarroni quanto i metalheads più lungimiranti e arditi. Un'evoluzione posta in essere con la massima lucidità in cui, al fianco di cinque brani completamente nuovi, figurano quattro momenti tratti dal debut che, per l'occasione, vengono - appunto - 'riforgiati', per allinearsi al nuovo assetto in una veste 'metallizzata, meccanizzata ed aggiornata', come suggerisce l'inequivocabile titolo/manifesto dell'opera. Al fianco della rocciosa sei corde, sempre presente, si confermano le splendide porzioni corali/sinfoniche che l'act dosa con intelligenza ed efficacia, mentre il devastante fragore ritmico guida ogni momento dell'opera verso crescendo memorabili per potenza ed intensità. Ne scaturisce un lavoro che sorprende per la sua completezza, dove trova una dimensione ottimale anche il rumore industriale (l'incipit di "The Industrial Man", le movenze cibernetiche di "Infiltrate The System" e lo sfondo su cui poggia il requiem finale "Singularity: The Final End"), fra bordate marziali e rasoiate chitarristiche. I brani ripresi dal debut, oltre allo stravolgimento sonoro, assumono anche nuovi titoli: "Titanium Sound", la più propriamente electro "No Existence", "Demolition Force" e la nervosa e meccanica "The Machine" sono aggiornamenti che garantiscono una possanza davvero fuori dal comune, esplicata attraverso ritmiche marziali tonanti e vortici di suono roboanti. Bene anche l'ossessività dell'opprimente danza di guerra "Hypercharger", ma il picco dell'opera è senza dubbio la solenne ed apocalittica "Troopers", il cui crescendo tocca il culmine dell'intensità, prima di un celestiale e maestoso break di immane pathos. Il quadro sonoro ideale per dipingere gli scenari paventati da questa nuova fatica, dove la minaccia tangibile dell'evoluzione dell'intelligenza artificiale potrebbe portare ad un futuro dominato dalle macchine. È davvero ammirevole la volontà dell'act di guardare avanti da subito, anziché sedersi sugli allori di una formula che già aveva mostrato grande freschezza nel rigido panorama martial-industrial (pur ricordando spesso gli ottimi Puissance), e visti i risultati, possiamo soltanto plaudire ad un progetto che ha saputo crescere così velocemente a tutti i livelli, a partire dall'ineccepibile e potentissima resa sonora. "Roba per gente tosta", si diceva un tempo in rete...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://ironofficial.wordpress.com/