16-08-2013
TEARS OF OTHILA
"Way To Traditions"
(Ark Records)
Time: (53:57)
Rating : 7
Seconda fatica da studio per i Tears Of Othila, band proveniente da Genova e guidata da Marco G. Gardella. L'album, concepito in un arco di tempo lungo che va dal 2007 al 2012, cerca di recuperare una tradizione ancestrale guardando verso un passato mitico e puro in evidente opposizione ad un presente di decadenza e povero di spiritualità. Parlare di neofolk in questi casi è in parte giusto ma anche riduttivo, dato che i suoni non si limitano al solito giro di chitarra acustica, ma vanno ad ampliare il tutto con un parco strumentale di primo livello composto da fiati (trombe, corno, flauti), tastiere e violini. Diviso in tre sezioni interne che fanno riferimento ad altrettanti temi ancestrali, leggendari e sacri, "Way To Traditions" continua il discorso artistico iniziato col precedente "Renaissance!" del 2008 proponendo un suono più variegato e possente che alterna ballate semi-folkloriche a cavalcate roboanti e marziali, fino a litanie più morbide e riflessive. Molteplici sono gli echi che ci collegano sia alla musica bandistica e tradizionale del passato (dall'irish folk alla musica celtica e medievale), sia ad alcuni decani degli anni '70 come i Jethro Tull e soprattutto al filone underground più recente, dai Blood Axis agli Sturmpercht, fino agli Ianva nei passaggi più pomposi e magniloquenti. L'evocazione di ambienti e situazioni magiche legate alla mitologia nordica diventano tangibili e cercano di restituire all'umanità il proprio ruolo all'interno di una natura eterna, pregna di simboli, di divinità antiche e di profonda saggezza. L' "identità perduta" e la "cultura svanita" diventano il mezzo di paragone per rimpiangere e ripercorrere con più vigore i sentieri del passato, guardando sempre verso il mitico nord con un animo bisognoso di valori stabili. La partecipazione - tra gli altri - di Nicholas Tesluk dei Changes nel bel brano iniziale "Inner Eyes" diventa il continuum di uno stile e di una linea di pensiero che attraverso gli anni ha sempre avuto dei rappresentanti di grande livello. All'interno di un disco trascinante vanno annoverati tra i momenti migliori, oltre alla suddetta "Inner Eyes", anche "The Song Of The Apennines' Little Folk" e la paradigmatica "Nordic Hymn". Raccomandato a chi cerca nei suoni il profumo dell'antico nord.
Michele Viali
https://myspace.com/tearsofothila