Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

25-04-2013

MONOPIUM

"The Goat And The Dead Horses's Circus"

Cover MONOPIUM

(Zoharum)

Time: (43:10)

Rating : 6

Band polacca guidata da Michal Majcher, i Monopium giungono al loro secondo lavoro a tre anni di distanza dal debut "Mesmerized". La nuova fatica segna una svolta nella produzione della label Zoharum, che si apre a tonalità meno industriali ma ancor più sperimentali con un disco che assume le forme di un grande cabaret in cui si incrociano decadenza e inquietudine. Toni bandistici, improvvisazioni, echi jazzati, ambient velata e minimalismi compositivi condividono lo spazio di questo lavoro, trovandosi spesso giustapposti o in interazione come in un grande palcoscenico circense in cui agiscono artisti diversi. I tanti accostamenti possono ricordare certi lavori di Nurse With Wound e, più in generale, la vecchia corrente industriale che fece propria la tecnica del cut-up, mettendo insieme elementi contrastanti che a volte stridono e a volte trovano una miracolosa unione. A fare un po' da collante e a smorzare la tensione, a tratti troppo tesa e quasi inesplicabile, intervengono varie litanie e motivetti naif capaci di rendere più immediate le tracce, donando un'aura orrorifica da giostrina itinerante memore di alcuni siparietti filmici firmati David Lynch. Le percussioni sgangherate e la resa lo-fi (che include lo scricchiolìo vinilico) fanno ricordare anche certi nomi della recente stagione avant-folk come Nový Svet. Oltre alla partecipazione vocale di Emma Wyrd della band Chronique Nocturne, di fatto ridotta ad uno spoken-word di rifinitura, va registrata anche la presenza di Euski (nota soprattutto come voce del progetto Roma Amor), che va ad arricchire la conclusiva "La Primavera (My Final Bell)" con dei gorgheggi malinconici e singolari. Nel complesso, "The Goat And The Dead Horses' Circus" si presenta come un album di fruizione difficile che richiede molteplici ascolti al fine di abbracciarne appieno la filosofia compositiva e sonora. Un'esperienza da provare, ma che potrebbe lasciare aperto più di un punto interrogativo.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/monopium

http://zoharum.com/