Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 108

07-04-2013

AUTOCANCRENA

"Homo Sacer"

Cover AUTOCANCRENA

(Diazepam)

Time: (21:40)

Rating : 6.5

Singoletto invitante per Autocancrena, l'act italico guidato da Lorenzo Chiarofonte che abbiamo già avuto modo di presentarvi sulle pagine del nostro magazine in occasione dell'uscita dell'album "La Distruzione". "Homo Sacer" è datato 2012 ed è composto da due tracce di circa dieci minuti ciascuna fissate su un CDr 3", confezionato in un'invitante custodia apribile tipo DVD ma di formato più ridotto con all'interno l'inserto esplicativo di 4 pagine. I pezzi presentano peculiarità già note a chi segue questo progetto: basi death-industrial torbide e insistenti, improntate su semplicità compositiva e insistenza acustica e tonale. Il ritualismo cupo dei suoni viene riflesso dal titolo "Homo Sacer", che ci proietta subito in un'atmosfera sacrale e punitiva al tempo stesso. Ad aprire è la traccia "Malsana Dottrina", incentrata su di un unico riverbero nero come la pece che si estende a mò di eco catacombale per tutta la durata del pezzo, con in sottofondo una sorta di litania vocale elaborata in distorsione. Il tutto è molto minimale ma estremamente efficace, l'atmosfera è satura, ogni spiraglio di luce è otturato da una cappa di spessa caligine. La successiva "Rozaniec" ("rosario" in polacco) è la registrazione della recita di un rosario su cui viene impressa una rumorosa linea di synth, di tanto in tanto battuta da colpi metallici: una traccia tutto sommato meno ispirata della precedente, un po' improvvisata ma sempre costruita sulla circolarità rituale e su di un rumorismo uniforme che mira ad evocare celebrazioni oscure. Se il coevo "La Distruzione" mostrava qualche limite, "Homo Sacer" risulta più compatto grazie anche ad una durata più ridotta. Vicino al primo Morthound per la struttura, accostabile a certe cose degli Mz. 412 per le atmosfere demoniache.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/autocancrena

http://dzpm.blogspot.it/