06-03-2013
NIGHTMARE OF CAIN
"Parasitic"
(Autoproduzione)
Time: (28:12)
Rating : 7
Il giovane solo-project fondato nel 2010 dal tedesco Gary Meyer torna a farsi sentire dopo il singolo autoprodotto di fine 2011 "Schwarze Witwe" e l'album "Tanz In Den Untergang" dello scorso aprile, quest'ultimo rilasciato dalla discontinua Whiterock Records. Scelta ancora una volta la via della produzione in proprio, il Nostro ci propone quattro nuovi brani in linea con l'incendiaria e moderna (inteso come ricca di riferimenti melodici alla techno) harsh-EBM saggiata in precedenza, mentre due sono i remix che completano la tracklist. Forte dell'apporto per mixaggio e mastering dell'attivissimo X-Fusion, e quindi di un suono bilanciato ed efficace, Gary ci appare ancor più agguerrito e sicuro dei propri mezzi, come ben evidenzia da subito l'efficace mid-tempo da club "The Coldness Of Love", poderoso e capace tanto di pregevoli arrangiamenti quanto di gustosi break. Il dinamismo è a pieno regime e le vocals risultano taglienti al punto giusto: la rinnovata furia di Nightmare Of Cain si riversa nella tiratissima, spietata e vorticosa "Pure Aggression" (un titolo che è già tutto un programma), che più di ogni altra sottolinea quanto le malizie di scuola techno appartengano al songwriting di Gary. Notevole anche la title-track, esemplare club-song molto ben lavorata fra vocoder e scelta dei suoni, fino al virulento refrain; meno coinvolgente lo strumentale "Hunger", che sfodera comunque una buona intensità col consueto groove da club. I due remix riguardano brani di "Tanz In Den Untergang", e se da un lato non sorprende vedere un nome blasonato ma sopravvalutato come Nachtmahr rileggere senza particolari sussulti "Soldaten Einer Neuen Zeit", dall'altro rallegra vedere come un act semisconosciuto come Dyskhord sia stato in grado di rendere splendidamente sottile, glaciale, cerebrale e inquietante "Exterminate Your Fears", svolgendo un lavoro egregio. Benché gli stilemi del genere non vengano minimamente stravolti, a più riprese si notano i buoni passi in avanti fatti da Nightmare Of Cain, e se Gary saprà prendersi il tempo necessario per maturare ulteriormente sul piano compositivo ed ampliare la propria gamma di soluzioni, guardando oltre gli evidenti limiti del genere e quei club che già è in grado di mettere a soqquadro, dal prossimo full-length potremo aspettarci qualcosa in più che non soltanto una manciata di vigorose dancefloor-smashers con cui scatenare il corpo.
Roberto Alessandro Filippozzi
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