17-02-2013
THEOLOGIAN
"The Chasms Of My Heart"
(Crucial Blast)
Time: (79:01)
Rating : 7.5
Ci eravamo calati con piacere nelle oscure arti sonore di Theologian, progetto nato dalle ceneri di Navicon Torture Technologies per mano di Lee M. Bartow solo nel 2009, e giusto due anni fa ne celebravamo l'eccellente esordio sulla lunga distanza. Nel frattempo non sono mancate svariate altre uscite, per lo più in download o in formati come il CDr e l'audiocassetta, sovente in coppia con qualche altro nome della scena e quasi sempre sotto il marchio Annihilvs (piccola label gestita dallo stesso musicista statunitense). Come annunciatoci all'epoca in sede d'intervista dal mastermind Leech, è ancora l'ottima etichetta americana Crucial Blast ad occuparsi del nuovo CD sulla lunga distanza, e lo splendido package in formato digipak-DVD a sei pannelli - con la suggestiva grafica curata dallo stesso Bartow - è il marchio di qualità che questa realtà del panorama più oscuro dell'underground industriale a stelle e strisce garantisce agli artisti del suo notevole roster. Se i retaggi noise, industrial, power-electro e death-ambient di Navicon Torture Technologies erano splendidamente confluiti nel più ampio spettro sonoro di Theologian, col nuovo lavoro viene portato avanti un discorso atto ad andare oltre i confini dei meandri più oscuri e rumorosi del suono, alla maniera in cui l'esperto manipolatore sonoro americano ha già mostrato di saper fare con la dovuta arguzia. Senza mai lambire eccessi parossistici propri di altri devastatori sonici, Leech dipinge un quadro che combina le tinte fosche e le ombre inquiete dei più bui ed opprimenti anfratti death-ambientali con sfumature sempre capaci di sorprendere, specie per la maestria del Nostro nel distorcerle fino ad allinearle alla materia industriale. Sorretto dalla consueta ottima produzione (molto efficace nella sua spaventosa resa sonora), il Nostro apre coi quasi 15 minuti della dura "Abandon All Hope", che si muove fra opprimenti fasci di melodie e droni industriali, minacciosi colpi ritmici ed una voce abilmente distorta fino a farne un elemento funzionale al maestoso incedere. La qualità dei suoni ed il grande lavoro dietro ad ogni passaggio si sentono, e di certo sulle capacità di Lee non si discute, anche negli episodi più lineari; di certo il range delle soluzioni impiegate e la capacità di piegarle alle proprie prerogative paga, e ciò risulta evidente quando ci s'imbatte in una traccia come "My Body Is Made Of Ash... I Live As Ash", dove neri droni e melodie sontuose s'intrecciano in un crescendo opprimente di rara intensità, complice l'ossessività para-ritmica magnificamente ostentata su basi death-ambient. Ancora maestosità nella tesissima e penetrante "We Can't All Be Victims", esaltata dai colpi concitati, mentre un loop elettronico da 'vecchia scuola' sorregge alla perfezione il taglio cosmico di "Bed Of Maggots", col passato (il CDr del 2010 assieme a Steve Moore) che riemerge con stile fra la pesantezza dello sfondo industriale. Se gli sporadici inserti vocali ampiamente rielaborati fanno la loro parte, il ritmo della title-track porge addirittura il fianco al groove, prima che il lungo e sofferto viaggio della conclusiva "Every Road Leads To Abandonment" chiuda i giochi coi suoi clangori macchinosi e minacciosi. Un'altra opera di grande spessore per uno dei migliori interpreti del suono death-ambient d'oltreoceano: una gradita conferma che non deluderà né i cultori di queste sonorità, né di certo chi già apprezzava l'operato di Bartow.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://gash-theologian.tumblr.com/