07-02-2013
TREHA SEKTORI
"Endessiah"
(Cyclic Law)
Time: (43:55)
Rating : 7.5
La canadese Cyclic Law, fra i nomi di spicco del panorama discografico legato a dark ambient e affini, prende sotto la propria ala protettrice il solo-project del francese Dehn Sora (anche membro del trio Sembler Deah), ristampandone il debut "Sorieh" - uscito in CD nel 2009 per la parigina Kaosthetik Konspiration - su vinile in 250 copie e, al contempo, rilasciandone la nuova fatica sulla lunga distanza, sia nella medesima tiratura in formato LP che in edizione limitata a 1000 esemplari per quanto attiene al CD, quest'ultimo confezionato nel bel formato digifile a sei pannelli. Il suono dell'act d'oltralpe rimane fedele alle prerogative della dark ambient monastica e dal respiro secolare del debut, forte di personalità come di altissima qualità, nonché di una carica suggestiva capace tanto di inquietare quanto di rapire i sensi. Le note ufficiali tengono a sottolineare come i sei brani che compongono "Endessiah" siano stati creati senza l'ausilio di tastiere, quanto piuttosto con strumenti a corde (fra cui banjo, mandolino polinesiano, etc...) e voci, elementi abilmente manipolati ed incanalati in un flusso sonoro sulla cui qualità ed efficacia descrittiva non si discute. Sicuramente un lavoro più uniforme rispetto al più variegato debutto, per una formula che tende a reiterarsi quasi con fare ciclico, eppure un'opera avvolgente nella sua monastica desolazione, aulica nel suo trasporto arcaico, intensa nel suo essere cupa e profonda. La ricerca del perfetto stato d'animo, in chi crea come in chi ascolta, prende il sopravvento sull'apporto melodico di cui beneficiava il debut; permane quel 'montaggio' che sa di filmico nel suo taglia e cuci, ma è la qualità dei suoni e degli arrangiamenti ad elevare l'intelaiatura dell'opera, con colpi ritmici - spesso dal gusto marziale - rarefatti e sfuggenti, ma sempre assolutamente indovinati. Senza apportare modifiche sostanziali e drastiche, l'autore transalpino è riuscito a portare ad un livello superiore la sua creazione, rendendola ancor più pregnante e coinvolgente a livello interiore: le qualità pratiche ed il gusto compositivo del Nostro sono ormai elementi assodati, e la ricerca sonora di Treha Sektori ha tutte le carte in regola per regalare ulteriori ottimi capitoli in futuro, specie se l'artista farà attenzione a non rimanere intrappolato nei suoi stessi marchi di fabbrica.
Roberto Alessandro Filippozzi
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