26-01-2013
XIPHOID DEMENTIA
"Secular Hymns"
(Malignant Records)
Time: (54:27)
Rating : 7
Progetto di vecchia data (gli albori risalgono al 1999) ma con all'attivo solo quattro album e qualche collaborazione, Xiphoid Dementia è l'incarnazione artistico-musicale dello statunitense Egan Budd, che per l'occasione trova il supporto della quotata Malignant Records. La nuova fatica discografica, intitolata "Secular Hymns", ha fattezze smaccatamente post-industriali con un debole per l'oscurità di matrice mitteleuropea, e con alcune puntate verso stili diversi; il tutto viene diviso in quattro lunghe tracce, simili a delle suites. L'apertura, affidata ad "Abortion Rites", rimane il momento più elaborato e complesso del disco, basato sull'unione di rumorismo elettronico e strutture para-orchestrali: il pezzo è strutturato con un crescendo sinfonico che trova al suo apice una feroce esplosione noise in cui vengono accostati echi black e follie analogiche all'interno di un marasma totale, da cui si passa poi a modulazioni più calme incentrate su riverberi solitari e grugniti meccanici che sfumano fino al termine del pezzo. Ritmiche simili ai rintocchi di un pendolo sono alla base della seguente "My Time Will Never Come", arricchita da stratificazioni noise e clangori che ci accompagnano fino ad un netto cambio di rotta, caratterizzato da silenzi, campane mortuarie e linee di synth dal sapore anni '70. Con le due tracce conclusive ci si attesta in maniera più standard nei paraggi di una dark ambient dura, memore della lezione della Cold Meat Industry e di tante altre label di genere. I rimbombi metallici di "What You Believe" rimandano ad alcuni lavori di Raison D'Être, mentre i drones insistiti e i rumori di rifinitura servono a costruire una colonna sonora orrorifica di buon impatto, con la voce filtrata e le esplosioni noise pronte a dare un colore chiassoso e destabilizzante. La conclusiva "Breathe" appare la più uniforme delle quattro tracce, tutta concentrata nella creazione di scenari filmici da brivido, grazie a drones tenebrosi e rasoiate di rumore cacofonico che squarciano improvvisamente l'oscurità. Tra soundtrack, rumori ad accumulo e passaggi più prettamente industriali, "Secular Hymns" si presenta con un'enorme ricchezza di toni, qualche variante stilistica ed un profondo amore per il nero più totale. A garantire un effetto sopraffino ad una ricetta non proprio all'avanguardia è la resa audio, capace di dare lustro ad ogni minimo tono e di alternare tripudi sonori a piccoli schizzi metallici persi nel nulla. Un lavoro di sicura presa su gente che ama le produzioni di etichette come Cyclic Law e Loki Foundation.
Michele Viali
http://existest.org/ee_v3/?page_id=21
http://www.malignantrecords.com/