13-01-2013
FRANCIS M. GRI
"Ghost Dreamers Town"
(Krysalisound)
Time: (58:00)
Rating : 8
Se nella scena nazionale c'è un artista che segue solo il proprio cuore, aprendolo realmente al resto del mondo attraverso le sue creazioni sonore, quello è Francis M. Gri, compositore e strumentista di rara sensibilità che abbiamo imparato a conoscere non solo per i suoi lontani trascorsi nella prima incarnazione degli splendidi All My Faith Lost..., ma anche e soprattutto per magnifici progetti come Apart e Revglow. Mai ligio ad alcun trend, né legato ad alcuna precisa corrente stilistica, il Nostro sa parlare dritto all'anima con le note, e poco importa se stia imbracciando una chitarra, piuttosto che pigiando sui tasti di un piano o di una tastiera, o - perché no? - di un PC... È (relativamente) facile comunicare attraverso parole che divengono canto; al contrario, non è da tutti mettere le proprie capacità al servizio di una espressività strumentale che sfocia nell'intimismo più profondo, in un viaggio vissuto sulle ali delle emozioni, delle sensazioni, di istantanee che si fissano nella mente senza più lasciarla, di ricordi che sbiadiscono ma non svaniscono... A differenza di Revglow (dove il contributo della singer Lilium è determinante) e di Apart (dove sopravvivono momenti in cui le vocals completano l'opera), non vi sono voci di alcun tipo ad animare le composizioni: solo quella interiore del suo creatore, che con le sue note intrecciate con estrema naturalezza esprime più di quanto mille parole saprebbero fare. Dopo il mini acustico "Home" del 2011, Francis sancisce la solidità della sua impresa solista con questa prima fatica sulla lunga distanza, legata a doppio filo al racconto breve incluso nella pregiata confezione digifile cartonata (destinata a diventare un marchio di fabbrica per la Krysalisound, a quanto pare), per un'esperienza da vivere simultaneamente sul piano uditivo e dalla prospettiva del lettore. Anziché abusare di etichette come 'ambient' ed associarle a diciture quali 'dream' o 'shoegaze', preferiamo raccontarvi di un suono squisitamente notturno, coi crismi della colonna sonora, raffinato negli arrangiamenti, suadente ed avvolgente nel suo incedere ben fornito di un groove tutto da gustare, eppure sempre così intimo, ipnotico, magnetico e sofficemente vibrante, arioso nel far librare melodie che toccano nel profondo e non si dimenticano... Trame che non possono lasciare indifferenti i cuori più sensibili, anche se in realtà nessuno dovrebbe rimanere impassibile di fronte ad autentiche gemme come la sospesa "Elements", l'intensa "Connections" e la delicatissima carezza notturna "Blue Desert"... Francis dà forma compiuta alla sua Arte sonora come un pittore dipinge il suo quadro migliore o un poeta declama le sue liriche più appassionate, ed un disco come questo ha tutto quel che serve (compresa la qualità della resa sonora, che saggiamente non eccede in un perfezionismo che rischierebbe di limitare il pathos) per colpire chiunque sappia godere della bellezza di un suono che dipinge immagini e scenari con assoluta efficacia. Così come assolutamente efficace si rivela il doppio sforzo strumentale e letterario, che eleva un concept artistico tutto da scoprire ed assaporare volta dopo volta, lasciando che ispiri emozioni e visioni. Ed è quello che vi consigliamo di fare: lavori di cotanto spessore emotivo ed artistico non escono tutti i giorni.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/apartlyseconds
http://krysalisound.wordpress.com/