06-11-2012
LIMBO
"Unholy Rituals Vol. I + Vol. II"
(Radical Matters)
Time: Vol. I (23:02); Vol. II (23:02)
Rating : 7.5
Uscito nel 2010 esclusivamente in vinile, "Unholy Rituals" non è un nuovo album di Limbo, né una compilation di vecchi brani: si tratta di un doppio disco di demix, ovvero di suoni e rumori decontestualizzati dal loro habitat primordiale e ricontestualizzati in ambienti totalmente diversi da quello di provenienza. La tecnica di Gianluca Becuzzi (nota anche come cut-up) non sorprende, essendo alla base di tanti progetti della scena industrial: si pensi a pionieri come i Throbbing Gristle o a Maurizio Bianchi, o ancora a nomi più recenti come i Genocide Organ, solo per citare act storici. Ciò che invece sorprende sono le fonti usate, non field recordings, rumori campionati o musica d'epoca: l'autore di Piombino sceglie infatti di lavorare sui vecchi brani di Limbo (i samples provengono da pezzi contenuti in "In Limbo", "My Whip Your Flesh", "Our Mary Of Cancer" e "Vox Insana"), oltre ad una serie di excerpts ricavati da progetti esteticamente vicini come Current 93, Nurse With Wound, NON, Sunn O))) ed altri ancora. Alla fine non ci si trova davanti ad una raccolta di samples, né ad un puzzle e nemmeno ad un'incomprensibile stratificazione di rumori: l'esito è un suono 'altro da sé', quattro pezzi di poco più di dieci minuti dotati di una loro de-struttura, in cui non vengono percepiti brandelli sonori ma unitarietà concettuale. Si rimane colpiti da come un singolo suono o un rintocco già udito altrove trovi adesso un ruolo diverso in un'architettura che mantiene viva oscurità, echi gotici e paure ancestrali. Idealmente l'opera sembra ricollegarsi a quanto già espresso dai primi lavori di Maurizio Bianchi, ma traslata su un piano più cerebrale, segnata dall'eccesso e dal disordine di un mondo che tende a esplodere non solo a causa del suo smodato sviluppo, ma anche per la sua 'ipertrofia comunicazionale', sempre meno alla portata del cervello umano. Chi già conosce i lavori di Limbo si troverà dinnanzi a qualcosa di totalmente diverso, in cui riconoscibili elementi primordiali assumono forme nuove mettendo in contatto gli estremi e generando una sorta di 'twilight zone'. L'opera, limitata a sole 50 copie autografate, è stata stampata in due 12" venduti singolarmente: ogni esemplare è unico, essendo stato registrato e inciso separatamente dagli altri. L'elaborata confezione include una cornice di 15", un pannello in vetro e vari inserti: il costo non è ovviamente popolare, rivolgendosi ad una ristretta fetta di pubblico e collezionisti, ma forma e contenuto giustificano la spesa.
Michele Viali
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