08-07-2012
IANVA
"La Mano Di Gloria"
(Antica Fonografia Il Levriero)
Time: (73:42)
Rating : 8
Dopo un album incentrato su di un fatto del passato ("Disobbedisco") e uno che si spinge fin nel cuore dell'attualità ("Italia: Ultimo Atto"), per la loro terza fatica discografica gli Ianva studiano un concept titanico proiettato nel futuro. Per la prima volta nella storia della band genovese il substrato narrativo sembra addirittura prendere il sopravvento sui suoni, concentrando su di sé l'attenzione grazie a testi accompagnati da brevi riassunti. Tutto ciò trova la sua ragione in un romanzo di prossima uscita firmato da Mercy, di cui il disco sembra essere una trasposizione sonora. L'album accorpa tutte le tematiche care all'ensemble ligure: dai profili solitari ed eroici alla ribellione, dai rituali antichi al mood marziale, fino alle oscure oligarchie in odore di loggia massonica; ogni particella prende vita in un fantomatico 2029, teatro di una situazione storica che vede i problemi dell'attuale società spinti ad un livello estremo, con conseguenze agghiaccianti: il complesso sistema di soggetti politico-industrial-militari al comando porterà alla ribellione di un manipolo di individui che ancora sognano un mondo diverso. L'intero intreccio vede unire personaggi dal profilo dannunziano (in generale figure estreme e sui generis) con sviluppi e peculiarità che nulla hanno da invidiare ad un plot hollywoodiano, tra agguati, storie d'amore ed alte dosi di adrenalina, il tutto per esprimere in maniera più dinamica e meno riflessiva quei principi e quei temi propri anche dei dischi precedenti. I tredici brani fungono quasi da colonna sonora per la vicenda, dando sostegno e pathos alle situazioni narrate e mettendo a volte in secondo piano la necessità di piazzare tracce dall'impatto immediato. A parte due brani funzionali ad aprire la narrazione e a collegare i fatti, buona parte dell'opera ha un andamento orchestrale in cui svettano elaborati intrecci fondati su giri acustici, imponenti orchestrazioni e la tromba del nuovo membro Gianluca Virdis, strumento decisivo nell'architettura sonora del disco. Molti pezzi rimandano al maestro Morricone, forse l'esempio maggiormente seguito per concepire le musiche, nonché unico trait d'union con certi brani minimali di vecchia scuola neofolk. I giri ritmici si lasciano andare in più riprese a tonalità marziali e sostenute, pienamente in linea con le vicende narrate e già proprie di tante altre tracce del gruppo. Non mancano arrangiamenti e soluzioni più vicine alla musica popolare tradizionale che arrivano nel valzer di "L'Anarca", con Mercy che risente del canto di De André, e in "Le Stelle E I Falò". Eccellenti le prove canore di Stefania D'Alterio, accostabile ad alcune grandi interpreti della musica italiana del passato (Dalida, Gabriella Ferri) e capace di dare con la sola voce un colore personale all'intero pezzo. Tra i vari ospiti dell'album vanno ricordati almeno Gerhard Hallstatt (Allerseelen) e Frank Machau (Orplid), ma soprattutto Gregorio Bardini, che riesce a fornire arrangiamenti tutt'altro che secondari in varie tracce, ed in particolare in "Alta Via", la cui morbida poeticità poggia totalmente sul suo tema di flauto. L'impressione è che "La Mano Di Gloria" sia parte di un lavoro più grande e che, in un certo modo, vada a preparare il pubblico a qualcosa di diverso. A tratti sembra che il mezzo discografico faccia fatica a contenere le parole di Mercy, in grado ormai di sviluppare un mondo troppo complesso per essere costretto nei limiti di una manciata di canzoni. Al di là di questo, gli Ianva dimostrano ancora una volta di essere una delle maggiori realtà della scena musicale italiana per temi sviluppati, struttura dell'album e sonorità. Il futuro ci riserverà delle sorprese.
Michele Viali
http://www.illevriero.it/ianva/