03-06-2012
T.O.M.B.
"UAG"
(Crucial Blast)
Time: (62:52)
Rating : 7.5
L'americana Crucial Blast è un punto fermo d'oltreoceano per le sonorità più oscure e mortifere e le diramazioni più nere della dark ambient e dell'industrial, ed il suo crescente interesse verso quei terroristi sonori a cavallo fra black metal e industrial era già stato sottolineato con l'uscita dell'anno scorso a firma Demonologists. Ora l'etichetta del Maryland recluta fra le proprie fila il misterioso combo americano T.O.M.B. (acronimo per Total Occultic Mechanical Blasphemy), attivo a livello discografico da un decennio e giunto complessivamente ad una decina di release fra CD, CDr, cassette e vinili. Sebbene da sempre legati alla scena industrial più ferale, solo oggi, a distanza di una decade, i Nostri riescono a scrollarsi di dosso gli ultimi eccessi residui di stampo black metal, retaggio di un passato efferato che nel primo periodo, con pubblicazioni quali la cassetta "Total Occultic Mechanical Blasphemy" e il CDr "Black Crypt Worship", strizzava l'occhio più ai black-metallers di ampie vedute che non agli oltranzisti del rumore delle macchine. Individui che si introducono furtivamente in luoghi di disperazione e morte lasciati all'abbandono, come vecchi ospedali psichiatrici, obitori, cripte etc., registrando in loco i propri malvagi incubi sonori, spesso percuotendo violentemente le mura degli edifici violati per trovare una nuova e più angosciosa enfasi ritmica: così le note ufficiali riguardo agli artisti coinvolti nel progetto, a sottolinearne l'attitudine ed il modus operandi. Oggi rimane ben poco dell'efferatezza black metal che aveva segnato il suono di T.O.M.B., qui rintracciabile per lo più nella spietata e sulfurea "Leech": segno della definitiva maturazione per l'act americano, finalmente in grado di padroneggiare l'ambient più nera e l'industrial più lacerante per dar vita ad incubi sonori più pregnanti e totalizzanti, anche con il supporto del cupo artwork che adorna il digipak ed il relativo booklet. Quello di T.O.M.B. è un suono assolutamente nero, maligno, raggelante e che non lascia speranza, oggi più che mai prossimo alla scuola black industrial capeggiata dal colosso Mz. 412, e l'impeto percussivo dell'iniziale "Uncovered Ancient Gateways" (di qui il titolo dell'album "UAG") non lascia spazio a dubbi in proposito, così come le furiose lacerazioni industrial di "TORMENT". Onde nere ossessive che perforano il cervello, clangori metallici malevoli e sulfurei, fragori ritmici minacciosi e raggelanti, malvagie abrasioni noise, insostenibili inquietudini death ambient e violenti, opprimenti crescendo: queste le armi dei Nostri, che sanno bene come ottenere l'effetto desiderato martoriando la propria strumentazione, giostrando con grande padronanza anche gli oltre 12 minuti di "EMPLEH", terrificante viaggio fra suoni stridenti da minaccia imminente ed ambienti sonori dove non filtra luce alcuna. Pur senza uscire mai dai confini della scuola di riferimento, questa definitiva maturazione artistica può valere ai T.O.M.B. quel posto di rilievo fra gli esponenti delle sonorità ambient ed industrial più nere e mortifere che, alla luce dei contenuti di "UAG", appare meritato: i cultori del settore sono avvisati.
Roberto Alessandro Filippozzi