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Room 104

10-01-2012

VIOLENCE AND THE SACRED

"Lost Horizons"

Cover VIOLENCE AND THE SACRED

(VATS)

Time: (75:33)

Rating : 6.5

Avevamo parlato poco tempo fa nel nostro magazine dell'opera di recupero e remastering intrapresa dal canadese Graham Stewart (mente di Viosac a.k.a. Violence And The Sacred) riguardo alcune esibizioni del suo progetto, avvenute nel corso degli anni '80. "Lost Horizons" è una di queste, ed è composta da 12 brani eseguiti dal vivo al Fallout Shelter di Toronto, il 2 maggio del 1987; al tempo la formazione includeva, oltre allo stesso Stewart, anche Scott Kerr, Ted Wheeler e St. Deborah in qualità di vocalist. L'evento fu registrato in origine su due diversi nastri ormai introvabili, editi dalla Corrosive Tapes e dalla Harsh Reality Music. Lo spettacolo inscenato dalla band includeva anche video e proiezioni e fu messo a punto con l'utilizzo contrastante di synth, chitarre elettriche, violoncello e nastri pre-registrati. Ne viene fuori un'esperienza indubbiamente magnetica, frutto di un'improvvisazione controllata che va a mescolare elementi diversi: si avvicendano infatti tamburi martellanti, fanfare, voci filtrate, deliri vocali, riflessioni acustiche e tanti samples estratti dalle fonti più disparate, nonché rielaborati o mandati in loop. Sullo sfondo agisce un noise frutto della prima stagione industrial (si fa sentire parecchio l'esempio dei Throbbing Gristle), nato dall'incrocio di strumenti usati in maniera insana, sovrapposti o accostati a rumori generati con modalità ignote. In sovrimpressione St. Deborah intona parole estratte da "Les Chants de Maldoror" di Lautréamont, testo cardine nella scena sperimentale degli anni '80 (si vedano su tutti i Current 93) grazie al suo furore distruttivo e iconoclasta che si sposa ottimamente con un rumorismo teso a sovvertire l'ordine mentale. Gli stessi titoli dei brani toccano situazioni assurde, macabre e surrealiste, assumendo la forma di un curioso vademecum per chi si accosta all'ascolto del disco. Il termine di paragone più vicino sono i primi lavori di Nurse With Wound, con cui "Lost Horizons" condivide la folle struttura a collage, in parte variata con l'inserimento di strumenti probabilmente necessari per dare dinamismo ad un'esibizione live. In definitiva, un lavoro di buona fattura che non mancherà di ottenere il plauso di un pubblico selezionato. Disponibile sia in versione CD digipak che in formato download scaricabile a pagamento dal sito della band.

Michele Viali

 

http://www.viosac.net/www/