Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 108

23-10-2011

KHEM

"Come Forth"

Cover KHEM

(Show Me Your Wounds)

Time: (49:06)

Rating : 7

Interessante debut album per questo duo nostrano composto da Hans Backovic (sintetizzatori, percussioni) e Zos (voce, percussioni), fautore di un intrigante mix fra musica rituale, dark ambient e deviazioni industrial-elettroniche. Il bello di questo debutto sta nella maturità con cui questi generi vengono trattati e mischiati fra loro, quasi si trattasse di una band con diversi anni di carriera alle spalle. In "Come Forth" ogni pezzo merita più ascolti, a partire dalla prima traccia "Come Forth Children", che parte ambientale per poi virare in un ambito industrial/marziale, con percussioni e voci filtrate che sembrano provenire da altri modi. Nel finale le litanie si fanno più oscure ed opprimenti, e le tastiere creano un'atmosfera di pura angoscia. "S.W.N." aumenta il senso di disorientamento nell'ascoltatore attraverso suoni liquidi di sintetizzatori, ritmiche ripetitive e voci al limite della follia. "Rumore Bianco Sintetico" è la colonna sonora di un funerale celebrato fra rovine post-industriali e paesaggi spettrali, specchio di una devastazione e desolazione fisica e mentale. "11 Level" e "Autopsy Of Spirit" riprendono invece gli esperimenti sonori dei vari Coil e Throbbing Gristle, con suoni reiterati all'infinito (angosciante il 'give me a reason' ripetuto allo stremo dalla voce malata di Zos in "11 Level"). Una ritmica vagamente IDM sostiene "The Song Of Pleasure", che si dipana senza acuti mantenendo un profilo sommesso e inquieto, mentre in "Last Alarm" esplode la vena military-folk del duo, con un incedere marziale di forte impatto. Il disco si chiude con la dark ambient di "Void", che termina con l'unica breve esplosione di violenza rumorista alla Merzbow presente nel disco, e con "The Pleasure Of Song", esperimento industrialoide serrato e ipnotico. Ispirato alle opere degli occultisti Crowley e Spare, "Come Forth" è un disco riuscito nel suo complesso, anche se i pezzi più sperimentali sembrano leggermente forzati. Tuttavia gli appassionati di dark ambient e atmosfere malate non potranno che rallegrarsi per questo debutto: se i Khem continueranno così, presto sentiremo di nuovo parlare di loro.

Ferruccio Filippi

 

http://www.myspace.com/khemuzak

http://www.myspace.com/showmeyourwounds