21-07-2011
INFILTRATOR
"Black Light Therapy"
(Complete Control Productions)
Time: (43:07)
Rating : 6.5
Infiltrator si presenta avvolto da una fitta coltre di mistero: non vengono infatti resi noti i nomi coinvolti nel progetto e il CD è frutto di un recupero di materiale risalente ad oltre 20 anni fa, circolato su nastri nei circuiti underground dell'epoca ed ora rimanipolato e ricostruito ad hoc. Veniamo inoltre a sapere che i membri della band - di origine svedese - hanno passato l'ultima decade della loro vita entrando ed uscendo da ospedali psichiatrici, e non a caso lo stesso disco viene definito un documento relativo ad aspetti della patologia mentale. Quanto credere a tutto ciò? Forse qualcosa di vero c'è, ma forse parte della questione serve solo a creare un alone di maledettismo dovuto a ragioni di marketing. Le sette tracce dell'album si presentano generalmente con basi ben organizzate, oscure ed insistenti, in linea con quanto prodotto dall'industrial degli anni '80; a queste vengono spesso aggiunti in sovrimpressione dei gorghi noise frutto di distorsioni, manipolazioni di fonti analogiche, sovrapposizione di rumori vari e spoken words filtrati. La violenza sonora fa capolino in più passaggi ("Little Ballet Dancer", "Dirty Magic", "End"), ma i momenti migliori emergono quando si lascia spazio ad una calma ragionata e cupa, non di rado battuta da ritmiche metalliche e ossessive ("Losing You", "Drown"). Nel complesso il lavoro si pone a metà strada tra soluzioni industriali dal taglio ambientale e torbido ed altre accostabili al grande filone noise, architettato però usando fonti disparate e senza far leva sui moderni software. Al di là dei 'rumuors' che creano un piccola aura leggendaria, siamo dinnanzi ad un onesto prodotto di follia sonora condito con sprazzi di old school industrial. Un disco indirizzato ai folli cultori del genere, che forse avranno in cantina una copia di quei famosi nastri da cui nasce "Black Light Therapy".
Michele Viali