02-04-2011
SPIRAL69
"No Paint On The Wall"
(Megasound/Zebralution)
Time: (50:54)
Rating : 8
Riccardo Sabetti, ex di Pixel ed Argine e mastermind del progetto Spiral69, torna col nuovo album ad un anno e mezzo dall'eccellente "A Filthy Lesson For Lovers", full-length d'esordio che è valso all'artista romano lodi e apprezzamenti da ogni dove. C'era pertanto attesa nei confronti di questo follow-up, che deve necessariamente soddisfare aspettative importanti e, al tempo stesso, dirci quale strada abbia inteso prendere il suo talentuoso autore. E il Nostro non si è certo accontentato di ripetere quanto di buono fatto col debut: pur mantenendo solide e profonde radici dark/new wave, Riccardo ha saputo guardare oltre con intelligenza, arricchendo - anche con tratti pop di spessore - un songwriting che oggi può vantare pochi eguali quanto ad intensità e pathos in Italia. Non un epigono di Simone Salvatori, come la collaborazione col collega e concittadino - leader di Spiritual Front - nel singolo "FakeLove" potrebbe aver suggerito a qualcuno, bensì un compositore dotato di una forte personalità, capace oggi di infondere quel qualcosa in più alle proprie canzoni, quel quid che le elevi tecnicamente ed emotivamente al di sopra della media. Tanto per chiarire da dove egli provenga (musicalmente parlando), il Nostro piazza in apertura "Collecting Lies", che è darkwave solida e tesa come una corda di violino, strumento evocato non a caso, visto che compare nella seguente e meravigliosa "Cold", il cui sublime refrain è qualcosa che non si dimentica; il crescendo di emozioni è appena iniziato, e già tocca a "Berlin", appassionato gioiello di una classe rara, configurare il picco dell'opera con sonorità che se ne stanno beatamente in bilico fra Spiritual Front ed Ordo Rosarius Equilibrio, senza mai scimmiottare né l'uno né l'altro. Nel suo percorso di rapida crescita artistica, il Nostro non sottovaluta l'importanza del confezionare delle hit vincenti, e lo fa senza dover uscire dal seminato - con la classe che gli compete - in momenti particolarmente catchy come la melodica ed appassionata "Beautiful Lie" e la più meccanica e groovy "The Girl Who Dances Alone In The Disco", il cui arioso refrain cantato a pieni polmoni assieme all'ospite Tying Tiffany è davvero irresistibile. Impossibile non menzionare la struggente title-track, davvero toccante, e la conclusiva "Bleeding Through", palese ma onesto e riuscitissimo tributo ai Cure (segnatamente quelli di "Disintegration"), band che nel '92 folgorò Riccardo al punto di fargli desiderare la carriera artistica. Canzoni non soltanto ben prodotte, ma soprattutto molto ben eseguite e mirabilmente arrangiate, nate stavolta come lavoro di gruppo (scelta che senza dubbio ha influito positivamente ad ogni livello) assieme ai musicisti che supportano on stage Riccardo, il quale guida le danze partendo da una voce - la sua - che sa veicolare il pathos con stile, senza mai strafare o eccedere in alcun senso. Un altro nome che nobilita la nostra scena, arricchendola in qualità con la passione ed il sentimento degli artisti più genuinamente ispirati.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/spiral69
http://www.megasoundrecords.com/