27-03-2011
GOATVARGR
"Black Snow Epoch"
(Cold Spring/Audioglobe)
Time: (43:36)
Rating : 8
Proprio mentre la Cold Spring celebra il verbo black industrial ristampando il catalogo degli Mz. 412, l'ideatore del genere torna sull'argomento in collaborazione con Goat (l'americano Andy O'Sullivan), fornendo una prova magistrale per una commistione stilistica e concettuale che tanti provano ad imitare con risultati discutibili. I due manipolatori sonori rinverdiscono un progetto che vide l'alba nel 2006 con un omonimo CD, foriero di ampi consensi: da lì in poi il silenzio, fino a questo titanico "Black Snow Epoch", quintessenza di oscurità elettronica variata da sferzate noise e confezionato in un case con largo poster allegato. Lo schema è quello del disco precedente: basi nerissime e dense, fornite dal gigante scandinavo, e 'motivi' lancinanti in stile Merzbow ad opera di Andy, ma il risultato è nettamente superiore, grazie sia ad un assemblaggio più scrupoloso che a soluzioni diverse in un impianto che rischiava di essere ripetitivo. Il momento migliore è "Bearer, Begetter, The Sovereign Wolf", incentrato su una sessione ritmica poderosa e cadenzata su cui si stagliano furenti schegge metalliche; sulla medesima lunghezza si muove anche il cupissimo pezzo d'apertura e i percussivi toni dell'iper-satura "Razen Under Cloven...". Altri passaggi trovano invece fondamento in una monolitica coltre nera, talvolta imperlata da una pioggia di rumore forsennato ("Dark Eyed And Frost Scorned"), altre distorta fino all'eccesso ("Wall Of Wolf"), oppure priva di intromissioni noise, lasciando così emergere il lato più ambientale e plumbeo del progetto (esemplare in tal senso la conclusiva "A Black Drum Droning"). Su tutto aleggiano echi retrò resi evidenti da una resa audio analogica, ma al tempo stesso potentissima e decisamente moderna. Nel marasma produttivo di Nordvargr "Black Snow Epoch" trova un posto di primissimo livello grazie ad una controparte artistica come Goat: dai due nasce uno stile forse unico, sotto il segno di comuni interessi esoterici e in grado di amplificare le coordinate black in chiave rumoristica. Attenzione: solo un ascolto ad alto volume e con un buon impianto stereo permette di saggiarne l'immensa qualità. Da non perdere.
Michele Viali