Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

27-03-2011

GOATVARGR

"Black Snow Epoch"

Cover GOATVARGR

(Cold Spring/Audioglobe)

Time: (43:36)

Rating : 8

Proprio mentre la Cold Spring celebra il verbo black industrial ristampando il catalogo degli Mz. 412, l'ideatore del genere torna sull'argomento in collaborazione con Goat (l'americano Andy O'Sullivan), fornendo una prova magistrale per una commistione stilistica e concettuale che tanti provano ad imitare con risultati discutibili. I due manipolatori sonori rinverdiscono un progetto che vide l'alba nel 2006 con un omonimo CD, foriero di ampi consensi: da lì in poi il silenzio, fino a questo titanico "Black Snow Epoch", quintessenza di oscurità elettronica variata da sferzate noise e confezionato in un case con largo poster allegato. Lo schema è quello del disco precedente: basi nerissime e dense, fornite dal gigante scandinavo, e 'motivi' lancinanti in stile Merzbow ad opera di Andy, ma il risultato è nettamente superiore, grazie sia ad un assemblaggio più scrupoloso che a soluzioni diverse in un impianto che rischiava di essere ripetitivo. Il momento migliore è "Bearer, Begetter, The Sovereign Wolf", incentrato su una sessione ritmica poderosa e cadenzata su cui si stagliano furenti schegge metalliche; sulla medesima lunghezza si muove anche il cupissimo pezzo d'apertura e i percussivi toni dell'iper-satura "Razen Under Cloven...". Altri passaggi trovano invece fondamento in una monolitica coltre nera, talvolta imperlata da una pioggia di rumore forsennato ("Dark Eyed And Frost Scorned"), altre distorta fino all'eccesso ("Wall Of Wolf"), oppure priva di intromissioni noise, lasciando così emergere il lato più ambientale e plumbeo del progetto (esemplare in tal senso la conclusiva "A Black Drum Droning"). Su tutto aleggiano echi retrò resi evidenti da una resa audio analogica, ma al tempo stesso potentissima e decisamente moderna. Nel marasma produttivo di Nordvargr "Black Snow Epoch" trova un posto di primissimo livello grazie ad una controparte artistica come Goat: dai due nasce uno stile forse unico, sotto il segno di comuni interessi esoterici e in grado di amplificare le coordinate black in chiave rumoristica. Attenzione: solo un ascolto ad alto volume e con un buon impianto stereo permette di saggiarne l'immensa qualità. Da non perdere.

Michele Viali

 

http://www.nordvargr.com/

http://www.coldspring.co.uk/