24-01-2011
SOPHIA
"The Collective Works 2000-2003"
(Cyclic Law)
Time: CD 1 (40:48) CD 2 (37:59) CD 3 (59:45) CD 4 (45:39)
Rating : 8
Segnale, forse non felice, di qualcosa che sta cambiando è la dipartita dalla Cold Meat Industry di tanti progetti scoperti e licenziati per anni dalla label di Karmanik, convolati ad altre etichette per la stampa dei nuovi lavori (Ordo Rosarius Equilibrio, giusto per fare un nome) o per ristampare il vecchio catalogo (Mz. 412, giusto per farne un altro). Non manca all'appello Sophia, act solista di Peter Bjärgö degli Arcana, che ebbe un buon seguito nel periodo d'oro dell'ambient marziale, per spegnersi poi intelligentemente poco prima che la scena affondasse in una ripetitiva decadenza. Il set approntato dalla Cyclic Law, che si prese giusto lo scorso anno l'onere e l'onore di mettere a punto un'operazione simile per il progetto ammiraglio Arcana, raccoglie l'intera opera della band, escludendo però l'ultimo album "Deconstruction Of The World", licenziato dalla stessa Cyclic Law nel 2003: inquietante scelta, indicativa del fatto che le precedenti produzioni in CD (tutte ad opera della Cold Meat Industry) rischiavano di andare perdute insieme, ovviamente, ai due vinili limitati di formato 10" e 7" stampati a suo tempo dalla Erebus Odora. "The Collective Works 2000-2003" è suddiviso in 4 CD: i primi due contengono gli album iniziali "Sigillum Militum" del 2000 ed "Herbstwerk" del 2001, accomunati da un analogo sound contrassegnato da percussioni muscolari, temi epici dal mood orchestrale ed allestimenti sonori di marca tipicamente post-industriale, prossimi alla stagione di mezzo di In Slaughter Natives, ma dotati di un tocco evocativamente più ambientale e storico, in cui emerge prepotente il profilo marziale ed apocalittico del progetto. Il terzo dischetto include i lavori a tiratura limitata: il 7" "Death, Dumb & Blind" e il 10" "Aus Der Welt", entrambi del 2001, che cavalcano il consenso ottenuto dagli album proseguendo lungo un percorso fatto di atmosfere torbide e guerresche. Nel medesimo CD troviamo anche il mini "The Seduction Of Madness", uscito in origine nel 2002: le tre tracce ivi comprese si allontanano in parte dagli standard passati, andando ad esplorare la follia con un'alternanza di toni violenti e calmi che costruiscono un'atmosfera orrorifica. Il quarto dischetto è dedicato a "Spite" del 2002, un album più canonicamente industriale, in cui le ambientazioni cupe lasciano il posto a meccaniche insistenti che rimandano ad alcuni act industriali degli anni '80 tipo Laibach o Test Dept. Il set è, come di norma, confezionato squisitamente in una copertina A5 apribile a 6 pannelli, accompagnata da un libretto di 8 pagine. Un altro recupero necessario del grande filone post-industriale svedese nato sotto l'ala della Cold Meat Industry.
Michele Viali
http://www.myspace.com/sophiasweden/