06-12-2010
KIPPLE
"The Magical Tree And The Land Of Plenty"
(I Dischi Del Minollo)
Time: (38:51)
Rating : 7.5
Con "The Magical Tree And The Land Of Plenty" si affacciano tra le pagine del nostro Magazine i Kipple, flessuoso act dai natali siciliani con radici trapiantate in terra d'Emilia. Con loro la piccola label I Dischi Del Midollo, che nei quattro ragazzi ha riposto, a nostro avviso con intelligenza, fiducia nel produrre questo altezzoso album. I Kipple non sono d'immediata classificazione e l'istinto del primo ascolto li potrebbe relegare al post-rock più nordico, anzi artico, in poche parole ai Sigur Ròs dei primi album, quelli colmi di seminali tracce per tutte le future band di riferimento. Che il sound di Jònsi & soci abbia quasi sicuramente influenzato alcuni aspetti dei Kipple non è affermazione così blasfema: sperimentali e glaciali con la caratteristica e languida minimalità nel suono, piccoli nelle partiture, sempre sorrette da minute presenze strumentali mai invasive. Il confine del suono dei Nostri è però sottile, così affusolato che è sufficiente rallentare di poco i tempi, dare spazi alle parti elettroniche, aumentare gli echi diretti verso standard 'ectoplasmatici', ed ecco che con mood sornione ed onirico ("Brandon" ne è prototipo) la musica si avvicina alle nuove frontiere del witch-house sound, qui in una mortifera veste sinfonica e non 'dubby', quindi non rivolta ai dancefloor ma alla degustazione uditiva pura. "Ex Boyfriend", simile, sopravvive nei loop di una sei corde shoegaze, elemento più che presente che genera un mondo dove il sonno della ragione tocca ogni possibile ed impossibile creatura: la voce di Renè Galante, androgina ed extradimensionale, appartiene all'ovatta del soundscape. Post-rock e witch-house, quindi: due aspetti che nelle aree dell'ipersensibile percettivo si esaltano quando l'opener "Baby Kisser Baby Killer", con il raffinato gusto delle piccole plettrate sulle corde tese degli strumenti di Salvo Cataudella e di Salvo Morabito, ci introduce da subito nel 'Kipple-world' dove sovrano è il captato e non la forma, troppo sfuocata e nebulosa per avere riconoscibilità. Il suono si riempie tra tempi dilatati in cui trova spazio l'anima digitale di Carlo Trimarchi, incaricato di farcire il tutto su creazioni sempre distanti ed asettiche nel suono e nella voce, l'essenza padrona del mood di "The Magical Tree And The Land Of Plenty". Una gran bella macchina sonora: fin dal debutto i Kipple hanno idee chiare e non abituali anche nel panorama dell'indie e dell'indietronic italico, votato spesso al copia/incolla di ciò che altrove funziona da anni, risultando spesso estemporaneo ed in ritardo sui tempi. Qui, invece, cavalcando tendenze rinnovate che hanno come unico pericolo l'assuefazione nel brevissimo tempo, funzionano bene, donando ai Nostri un'aura giustamente internazionale. Cavalcate l'avanguardia ed il futuro non sarà un problema, e se l'unico vero limite di questo debut è la mancanza del vero, grande brano trainante, rimane comunque la lineare qualità media di otto tracce per fuggire dal mondo percepibile e vivere accanto agli spettri: un rischio che vale la pena correre fino in fondo.
Nicola Tenani
http://www.myspace.com/kippleband
http://www.myspace.com/minollorecords