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Room 109

29-11-2010

PUREST SPIRITUAL PIGS

"Body Misses"

Cover PUREST SPIRITUAL PIGS

(Autoproduzione)

Time: (48:46)

Rating : 7

Purest Spiritual Pigs non è una band, ma nemmeno un solo-project allargato: è un'installazione sonora multilevel a capo della quale Helena Thompson decide chi, come e quando - da un gruppo di base piuttosto ampio - deve essere coinvolto. Avete capito? Solo in parte? Continuate a leggere, perché potrebbe essere stimolante l'approccio alla musica dell'artista di Minneapolis, che in sé ha la capacità di racchiudere le dolcezze neurotiche di PJ Harvey, le sensualità psichedeliche di Karen O degli Yeah Yeah Yeahs e le sotterranee crudeltà di Siouxie, ma nelle vocalità più etniche ed ataviche create nei The Creatures. Una triade di caratteri complessi da sviluppare, ma d'altronde con miss Harvey ha collaborato sul serio, come anche con i Pixies o i Throwing Muses (ai più attenti balenerà in mente quel piccolo, primordiale fermento indie targato 4AD), apprendendo le virtù 'chimiche' dell'incazzo post-punk americano che si divincola tra garage psichedelico e no-wave 'made in East Coast'. Suoni che nacquero con gli Stooges o i Velvet Underground, sia ben chiaro; aggiungiamo anche i Fuzztones, e chiudiamo così una prospettiva ampia che ne apre altre migliaia, giusto per creare ancor più caos tra i lettori. Queste sono le sonorità sviluppate nei solchi incisi di Purest Spiritual Pigs, o meglio, Helena Thompson in quanto entità 'open-player'. "Body Misses" è il vero debutto che segue a distanza di qualche anno un EP datato 2007, qui interamente 'ospitato' con i suoi cinque brani. Ricordate le tre direzioni di Helena: il garage psichedelico si mette in bella mostra da subito con tutta la sua distorsione, e "You Inspire Me" ha un'anima maledetta dove proprio il basso è simbolo di dannazione sotterranea. Lo stesso tema torna con "Remains", più lenta e dosata ma isterica, lisergica e schizoide nel suo andamento apparentemente quieto, fino alle folli fiammate psichiche strumentali, molto tipiche nel post-punk americano. Altrove la rocker del Minnesota è più tribale, ed i Creatures prima citati si materializzano come ectoplasmi in "Shenti": la sua voce invade il ritmo creato dalle percussioni ipnotiche e cadenzate, quasi sciamaniche, ma l'invasione non è volgare, ed anzi, non altera quell'ambient creata, e lo fa con la padronanza di una strega. In "Three Thieves Gone" è oscura: la tribalità è ora post-atomica, il canto quasi blues, lento e maledetto, nero come l'anima delle metropoli di ogni latitudine terrestre. Eccovi "Body Misses" ed il collettivo artistico che ruota intorno al 'fulcro' Thompson: se avete amato tutto ciò che dalla fine degli anni '70 ad oggi l'underground 'stelle e strisce' ha proposto, fatevi sotto.

Nicola Tenani

 

http://www.purestspiritualpigs.com/

http://www.myspace.com/purestspiritualpigs